La scrittrice Oriana Fallaci è pronta a passare alle vie di fatto pur di impedire la costruzione di una moschea a Colle Val d'Elsa, sulle colline senesi, che dovrebbe essere completata nei prossimi mesi. «La faccio saltare!», ha minacciato la scrittrice fiorentina in un'intervista al settimanale «New Yorker», «non voglio vedere questa moschea molto vicina alla mia casa in Toscana (a Greve in Chianti) non voglio vedere un minareto di 24 metri nel paesaggio di Giotto quando io non posso neppure indossare una croce o portare una Bibbia nel loro Paese!». Così, lancia la sua provocazione: «Se sarò ancora viva andrò dai miei amici anarchici a Carrara e con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare in aria!». La costruzione della moschea e del centro islamico a Colle Val d'Elsa (costo stimato: 600mila euro) era già stata attaccata dalla Fallaci nel libro "L'Apocalisse", il post scriptum della sua trilogia sullo stato del mondo dopo 11 settembre. Nell'intervista a Margaret Talbot intitolata "The agitator" (L'agitatrice), la Fallaci torna anche a evocare il rischio di un'Europa colonia dell'Islam (l'«Eurabia») e definisce «l'islamismo come il nuovo nazifascismo» con cui «non è possibile alcun compromesso». «Il nostro è un progetto culturale: ogni volta che se ne parla si accendono i riflettori sulla nostra città, che però vive quotidianamente di integrazione». Lo ha detto il sindaco di Colle Val d'Elsa Paolo Brogioni, dopo aver letto l'intervista della Fallaci. A Colle Val d'Elsa, spiega, convivono in armonia comunità diverse: «Bambini di diverse culture vivono fianco a fianco e frequentano le stesse scuole senza che nessuno si lamenti», assicura. Quello che l'amministrazione si accinge a costruire è un centro islamico «senza alcun minareto di 24 metri», che rappresenta la naturale evoluzione di quello che opera da almeno dieci anni a Colle Val d'Elsa, animato da alcune centinaia di aderenti a una associazione locale. Si tratterà di un centro culturale in cui sarà anche possibile pregare. «A me preme che si valuti bene il progetto culturale, che è un percorso di dialogo aperto a tutta la cittadinanza, non solo a chi è favorevole ma anche alle forze politiche che da sempre si sono mostrate perplesse o contrarie all'iniziativa. Se anche la signora Fallaci vuole essere coinvolta in questa discussione, è bene accetta, - afferma il sindaco. - Il nostro obiettivo è creare un luogo di convivenza civile tra culture diverse, in cui la volontà è qualla di unire e non dividere».
Approfondimenti:
- Dalle origini della vicenda a oggi (pdf)
- Perché un nuovo centro culturale islamico a Colle di Val d'Elsa (pdf)
- Intervista a Feras Jabareen, imam della comunità islamica di Colle (pdf)
2 commenti:
Nicolò.. quando hai una mezz'oretta.. guarda qua.
http://www.jacopofo.com/?q=node/878
Ottima analisi...
Grazie della segnalazione Beppe, è un articolo interessante, che non condivido, ma di piacevole lettura :)
P.S.: ho risolto il problema della risposta sugli incendi del WTC
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