29 settembre 2006

Il Palinsetto

(fonte: Uliwood Party di Marco Travaglio)

Si era temuto, per un attimo non di più, che Bruno Vespa desse seguito all'orrenda minaccia di privarci della sua compagnia quotidiana. Poi, per fortuna, l'insetto è riapparso in tutto il suo splendore e in perfetta coincidenza con la riapertura del processo di Cogne. Chi pensava di levargli l'appalto su una delle quattro sere, temendo patologie da superlavoro e piaghe da decubito, ha dovuto ricredersi, vedendolo librarsi agile come una libellula fra le poltrone bianche occupate da due colleghi democristiani, uno di destra (Scajola) l'altro di sinistra (si fa per dire: era Mastella). Si parlava di Telecom. Ma il titolo era un puro pretesto: in realtà, in ossequio alla tradizione, è andato in onda il solito processo ai giudici. E' più forte di lui: anche se parla di dieta mediterranea, c'infila qualche magistrato obeso o anoressico da mettere in riga. Tronchetti Provera aveva appena fatto notare che gli spioni arrestati non sono finora accusati di intercettazioni abusive. Vespa avrebbe dovuto saperlo, se si fosse letto l'ordinanza del gip. Ma non può mica fare tutto lui: dunque ha accolto la notizia come una folgorante rivelazione.
"Ma almeno lo sapete che cosa avete ordinato di distruggere col decreto?", ha chiesto a Mastella. Il quale, pure lui all'oscuro di tutto, balbettava: "Mah, il decreto vale a futura memoria: ci mettiamo a dieta per evitare l'infarto. Anche se l'infarto non c'è, potrebbe sempre venire". Scajola precisava che a lui delle spiate illegali non gliene frega niente: "Il problema sono quelle legali, ci vuole un decreto" per limitarle e imbavagliare la stampa. Vespa,tutto umido,traduceva: "Dunque i giudici sono peggio di Tavaroli". Poi, non bastandogli l'attuale datore di lavoro di sua moglie, cioè Mastella, dava subito la parola all'ex datore di lavoro, Roberto Castelli. Anche lui, nonostante la faccia, aveva le idee chiare: "Il guaio sono le intercettazioni legali, e le procure che le passano ai giornali". "Ecco - sottolineava Vespa - chi le passa ai giornali: la Befana?". L'idea che i giornali le pubblichino perché sono pubbliche, contenute nei mandati di cattura, non sfiora nessuno. In fondo Castelli era solo ministro della Giustizia, mica è tenuto a capire qualcosa di giustizia. Mastella faceva il Mastella: si barcamenava, invocava l'aiuto del centrodestra e s'infilava in metafore più grandi di lui, tentando invano di uscirne. Anche Feltri e Sansonetti andavano a orecchio, come gli studenti che non hanno studiato e menano il can per l'aia. Una sola cosa emergeva chiaramente dai loro interventi: che non avevano la più pallida idea dell'inchiesta Telecom e della differenza fra atti pubblici e notizie segrete. Vespa allora denunciava quell'odioso attentato alla privacy che fu la pubblicazione dell'sms con il bacio di Anna Falchi a Stefano Ricucci: una moglie che bacia il marito, roba da rovinare una famiglia. Poi si buttava sui Savoia, che si portano su tutto: giù lacrime sul povero Vittorio Emanuele perseguitato dai giudici cattivi. Essendo il presunto principe impegnato col Tapiro d'oro, Porta a Porta intervistava senza domande il cucciolo, Emanuele Filiberto: "Il 98% delle parole intercettate a mio padre sono un montaggio fatto dai magistrati di Potenza per attribuirgli cose che non ha mai detto". Vespa, tutto giulivo, rincarava: "Che senso avevano le domande dei giudici sulle sue abitudini sessuali, se il principe non è indagato per sfruttamento della prostituzione?". Qualcuno avrebbe potuto informarlo che il Savoia è indagato proprio per sfruttamento della prostituzione. Ma la presenza in studio di persone informate è severamente vietata. Allora l'insetto invocava "pene pecuniarie altissime" per i giornali che pubblicano quel che non piace a lui: soprattutto i verbali dei principi. Feltri si associava fremente di sdegno, forse dimenticando di aver allegato a "Libero" un inserto di 60 pagine con i verbali del Savoia. A questo punto, plin-plon: ecco in studio due giuriste di chiara fama: la gossipara Silvana Giacobini e Nancy Dall'Olio, la moglie di Eriksson, nella sua qualità di una che "ha il sospetto di essere spiata ma non ha le prove".


"Con le parole si possono demolire le persone", Francis Scott Fitzgerald

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Io sono schifata...ormai non guardo quasi più la televisione (tanto cosa c'è da vedere?)...i giornali li leggo poco...mi informo quasi esclusivamente tramite internet nei siti che reputo un po' più seri di altri...per il resto...centro destra - centro sinistra...mi sa che qui c'è un solo grande centro (come si augurava Casini un tempo)...con piccolissimi sprazzi di sinistra e ampi squarci di destra...Prodi si è dimostrato il mortadellone che temevo e Berlusconi è ancora lì a farci specchiare nei suoi 47 denti! Puah!!

Anonimo ha detto...

ma?! dov'è finito il commento che ho appena inserito? Boh?!

Anonimo ha detto...

ah, capito! ...l'approvazione... :-)

Nicolò ha detto...

Ciao Stefania, mi scuso per il disagio ma non era praticabile nessun altra soluzione.

Grazie,
Nicolò

Anonimo ha detto...

Nessun problema ;-) sono un po' sbadata e pensavo di avere sbagliato qualcosa io...
Buon inizio settimana!

Nicolò ha detto...

Grazie, anche a te ;)

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