(fonte: l'Espresso)
Ricordate 'Apocalypse Now'? Ricordate il protagonista, il capitano mandato a stanare il colonnello Kurtz dal suo regno nella giungla? Anche nel film, l'ufficiale incaricato della missione impossibile è un ufficiale della 173a brigata. Perché il reparto vicentino destinato a diventare 'il pugno dell'America in Medio Oriente' incarna tutti i miti della storia militare statunitense. Dal 1917 sono sempre i primi a entrare in battaglia. I battaglioni ricostituiti per potenziare la base veneta vantano medaglie conquistate in Tunisia, in Sicilia, in Normandia. Sono gli Sky soldiers, che arrivano dovunque e risolvono ogni situazione. A qualunque costo. In realtà, in Vietnam il reparto è stato mandato al massacro: i parà hanno combattuto per sei anni di fila. Anche quella volta furono i primi ad arrivare, raccogliendo 8 mila onorificenze negli scontri. Il prezzo? Milleseicento nomi incisi sul Muro della memoria. Un tributo di sangue che ha costretto il Pentagono a sciogliere il reparto. L'unità è risorta nel 2000, proprio a Vicenza, per tenere sotto controllo i Balcani. Ma l'esordio bellico è stato in Iraq, con uno spettacolare lancio di paracadutisti ad uso della Cnn nella zona curda. Un volo diretto dall'Italia che ha scavalcato il no di Ankara al conflitto: "Siamo bastati da soli per aprire il fronte nord", si vantano i parà. Il resto della campagna irachena e le operazioni afgane nella zona talebana sono costate molte vite: almeno 40 parà vicentini sono morti. Perché già oggi la base veneta è in prima linea. E usa come motto la conversazione tra terroristi intercettata a Kirkuk: "Questi americani non sono marines: sono terribili, sono dovunque e ci stritolano". Peggio di Rambo.
"Noi addestriamo dei giovani a scaricare napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere cazzo sui loro aerei perché è osceno", Col. Kurtz (Marlon Brando) - Apocalypse Now
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