1 ottobre 2006

L'orfanatrofio di Vilejka

(fonte: progettohumus.it)

Nessuno conosce la verità. Nessuno di quelli che fanno un gran parlare conosce Maria e la sua storia, in pochi conoscono la realtà della Bielorussia, ma tutti sono unanimi nel condannare i responsabili dell’Internat - così si chiamano in russo - gli istituti che accolgono orfani e bambini abbandonati, dove la piccola ha sempre vissuto. Giornalisti, politici, uomini di chiesa e di legge sono pronti a difendere il comportamento della famiglia di Cogoleto alla quale la bambina è stata affidata nel suo periodo di soggiorno in Italia, ma nessuno prima di parlare si è degnato di venire a vedere l’orfanotrofio, novanta chilometri a nord di Minsk. Qui Maria la ricordano come una bambina allegra e spensierata, con una gran voglia di giocare e sorridere, i suoi disegni raccontano di case, di uccellini, animali sorridenti, alberi e compagni di gioco. Non ci sono bambini legati mani e piedi a una sedia. Nessuna traccia di quel tormento, stenti e privazioni rimbalzati sulle colonne dei giornali in queste ultime settimane.

Ecco il resoconto scritto e fotografico di Simone Stefanelli [*1], fotoreporter rientrato recentemente dalla Bielorussia, dove ha visitato l'internato di Vilejka. Un contributo sereno e senza speculazioni. L'articolo è pubblicato anche su diario.it. Le fotografie sono proprietà di Emblema, Società Fotografica Editoriale Italiana.

"Così è, figlia mia, e quanto più si prolungherà la tua vita, tanto più vedrai che il mondo è come una grande ombra che passa dentro al nostro cuore, per questo il mondo diventa vuoto e il cuore non resiste." José Saramago - Memoriale del convento

9 commenti:

Anonimo ha detto...

mi ricoda tanto ma proprio tanto i resoconti fatti nel lager di auschwitz o a guantanamo, e ora si scopre che le stanno dando dei farmaci...ma verognati!!!!

Nicolò ha detto...

Non scherziamo per favore, il paragone non sta in piedi.

Sta a te credere a un giornalista di progettohumus, che ha documentato l'intero articolo con foto e interviste, o a due genitori che cercano disperatamente di adottare un bambino.

Nicolò ha detto...

Onde evitare eventuali incomprensioni segnalo questa discussione nel forumRAI in cui fornisco chiaramente la mia posizione:

http://www.forum.rai.it/index.php?showtopic=108824&f=30

Anonimo ha detto...

Simone Stefanelli non è un giornalista di Progetto Humus.
Detto questo, se guardate attentamente il sito potrete notarne la posizione alla seguente pagina: IL RE E' NUDO (http://www.progettohumus.it/forum/viewtopic.php?t=834)
Una raccomandazione: attenzione alla verità dei Giusto e alla campagna politica e mediatica fatta da certi giornalisti e testate (vedi: "il giornale") sulla pelle di Maria.
La verità non è quella a cui la maggioranza ha abboccato.
Ma qui il discorso si fa molto lungo.
Per contatti, risposte o discussioni, inviare una mail al Progetto Humus(www.progettohumus.it)
Massimo

Nicolò ha detto...

Ciao Massimo, grazie per l'interessante contributo, approfondirò con i link che mi hai fornito.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

non farò il mio nome, ma vi racconterò la mia storia...
oggi ho 20 anni e parlo un italiano perfetto, ma la mia lingua madre e il bielorusso..per quanto io possa essere felice ora mai dimenticherò i miei 10 anni in orfanotrofio.
ho ricordi bruttissimi, come la mia paura di andare a letto e starnutire...mi vedo ancora arrivare dal buio quella donne che teneva a bada il mio piano, arrivava con un frustino e mi picchiava x un semplice starnuto...a scuola la maestra che mi sbatteva la faccia contro la lavagna se sbagliavo una risposta..oppure giornate intere passate chiusa in una stanza senza cibo xkè avevo parlato senza permesso, o trp ad alta voce. sono uscita da li istruita lo ammetto ma spaventata, con mille domande che tutt'oggi mi faccio, ma alle quali purtroppo nn avrò mai risposte. ora il mondo mi fa paura piu che mai xkè fin da piccola mi hanno insegnato a lottare e a nn dare nulla x scontato..ho perso i miei genitori quasi 11 anni fa, stavo ancora in bielorussia, e piansi alla notizia, e le maestre mi rienpirono di schiaffi...mi dissero che se ci fossi stata io al loro posto loro nn avrebbero versato una lacrima.. e che io ero orfana dal primo secondo che misi il piede nel mio primo orfanotrofio... e da quel giorno ho imparato che amare e solo dolore.. bisogna essere grati.. alle persone che ci aiutano... ma nn amarle.. oggi cm oggi la parola amore nn mi piace, mi mette terrore, xkè quando ami finisce sempre che soffri...bhe io nn soffro xkè nn amo.
nn conosco gli abbracci ne la parola ti voglio bene..un sentimento solo esiste.. la GRATITUDINE... chiunque ci sia a leggere le mie parole nn si faccia ingannare da ciò che possono aver visto o sentito...nn esiste realtà in quel mondo.... c'è solo distruzzione e sofferenza...paura e indifferenza.. oggi sono fiera di poter dire che sono forte e che nn ho paura di combattere.
quindi io vi dico basta piangere, alzatevi e combattete contro chi vi fa del male, noi siamo ragazzi/e speciali, nn siamo deboli...nn confondiamoci inmezzo alla gente x vergogna...nascondendo il nostro passato.. ma raccontiamolo xkè la nostra storia è verità è vita....noi possiamo essere fieri di come abbiamo vissuto....

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