14 maggio 2008

Armi "iraniane"

Il 3 marzo 2008 tutti e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU più nove dei dieci membri non permanenti approvarono un nuovo giro di sanzioni contro l'Iran. Si noti il voto finale di 14 a 0 con una astensione (la nazione musulmana dell'Indonesia) come un'altra vittoria nell'ONU per la coalizione Israele - USA. Parallelamente anche l'opinione pubblica viene costantemente spinta a credere che l'Iran rappresenti una minaccia reale per gli equilibri mediorientali, convincendola che il suo programma nucleare non abbia fini pacifici bensì aggressivi. Mentre gli Stati Uniti e altre nazioni esigono che l'Iran cessi tutta la produzione di uranio arricchito, il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP), che diventò effettivo nel 1970, e che per quelli di Dimona non vale, non impedisce che qualcuno arricchisca uranio con fini pacifici. L'Iran, rapporti AIEA alla mano, afferma che è quello che sta facendo attualmente, e non esiste evidenza concreta del contrario. In ogni caso i tentativi di screditare Mahmud Ahmadinejad non sono circoscritti all'ambito diplomatico [*1], ma anche ad operazioni militari finalizzati a gettare fango sull'Iran. Ecco l'ultima in ordine di tempo, fallita miseramente nel suo intento:
[*LAt] A plan to show some alleged Iranian-supplied explosives to journalists last week in Karbala and then destroy them was canceled after the United States realized none of them was from Iran. A U.S. military spokesman attributed the confusion to a misunderstanding that emerged after an Iraqi Army general in Karbala erroneously reported the items were of Iranian origin. When U.S. explosives experts went to investigate, they discovered they were not Iranian after all.
In sostanza si è cercato di documentare il ritrovamento di esplosivi in Iraq, attribuendo la loro provenienza all'Iran, per poter dimostrare la sua ingerenza all'interno dellIraq. Un becero tentativo di creare un casus belli, o un pretesto per poter inasprire ulteriormente le sanzioni. Sembra che stiamo assistendo ancora una volta alla rivelazione di azioni militari sotto copertura in corso dai nostri governi contro (che siate d’accordo o meno) un governo straniero eletto democraticamente in Iran. Azioni perpetrate da chi costantemente ripete di avere a cuore la protezione del popolo americano, e che invece sta continuando ad accendere micce sperando che prima o poi qualcosa esploda.

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