4 maggio 2010

Perchè non dispiacersi per la Exxon?

Murray Rothbard, nel 1989, scrisse un articolo su una fuoriuscita di petrolio, per la precisione l'incidente della Exxon Valdez nel golfo di Alaska. Le opinioni dell'economista suonano attuali, sia per l'incidente (ammesso che si possa definire tale) della piattaforma nel golfo del Messico, sia perchè viene proposto un confronto tra differenti disastri causati dalla mano dell'uomo. A molti sarà sfuggito che in questi giorni, oltreoceano, Mr. Change ha ironizzato sui droni militari, dando luogo a un simpatico siparietto da Jay Leno. Ecco, gli allegri droni nell'ultimo anno solare hanno ammazzato diverse centinaia di civili solo in Pakistan. Ovviamente la percezione di tale disastro causato dalla mano dell'uomo è di gran lunga diversa rispetto agli strali che si stanno alzando contro la Bp, molto probabilmente perchè nel primo caso si tratta di una mano che si infila nella tasca del contribuente. Buona lettura.

Dichiarare che la fuoriuscita di petrolio si sia gonfiata fino a raggiungere dimensioni al limite dell'isteria è un'affermazione troppo modesta. L'isteria abbonda ovunque e si fa un uso spropositato del termine"disastro". Persino Pat Buchanan, che tra tutti i conduttori televisivi ritenevo tra i più immuni dagli inganni dell'ambientalismo, ha usato questo termine. Il Premio annuale dell'esagerazione più idiota va al giudice Kenneth Rohl che, riferendosi alla fuoriuscita di greggio, ha dichiarato: "Siamo davanti ad un disastro avvenuto per opera dell'uomo che probabilmente non ha eguali dai tempi di Hiroshima".

Centinaia di migliaia di innocenti sono stati massacrati ad Hiroshima, questo può essere definito un disastro. Negli ultimi mesi il governo degli Ayatollah ha ucciso centinaia di prigionieri politici; un milione di iraniani e di irakeni sono stati uccisi nell'ultima mostruosa guerra; il regime di Pol Pot, a metà degli anni '70, ha perpetrato un genocidio uccidendo un terzo della popolazione cambogiana. Questi sono disastri. Questa è una distruzione causata dalla mano dell'uomo. Nell'incidente della Exxon Valdez nessuna vita umana è stata spenta, nessuna persona è stata nemmeno ferita.

Per di più i disastri precedentemente elencati furono intenzionali, la perdita di greggio è stata ovviamente un incidente. Chi ha subito una perdita da questa fuoriuscita di greggio? Nessun altro che la Exxon Corporation, che ha perso 10 milioni di galloni di petrolio e in aggiunta a questa perdita quantificabile in 5 milioni di dollari, Exxon sarà costretta pagare i costi ambientali di pulizia dell'ambiente, per compensare anche le perdite dell'industria della pesca in Alaska. Quindi l'unica perdente è la Exxon, che subisce le conseguenze della negligenza del proprio capitano ubriaco a bordo. Alla luce di diò qualcuno si sente dispiaciuto per la Exxon come lo sono io? Certo che no, anzi, al contrario la Exxon è stata oltraggiata tutti i giorni dai media e dall'opinione pubblica. Contrariamente a quanto succede al governo, quando commette un incidente, la Exxon, in quanto azienda privata, deve pagare i costi dei danni commessi verso gli altri.

Quindi qual'è il problema? Di tanto in tanto gli incidenti accadono. Dobbiamo ritirare dalle rotte navali tutte le petroliere, perchè di rado una di loro si incaglia? Dobbiamo bandire il trasporto via mare solo perchè alcune navi affondano? Dobbiamo proibire i voli aerei perchè saltuariamente un aereo cade?

Il problema, certamente, è che agli ambientalisti non importa un fico secco di come pagare le esternalità. Gli ambientalisti sono impegnati a sostenere la loro scala di valori contro l'uomo, in cui ogni creatura, animale , pesce o uccello, persino l'acqua azzurra, sono su un gradino più alto dei bisogni e delle volontà degli esseri umani. Gli ambientalisti accolgono questa crisi perchè vogliono chiudere gli oleodotti in Alaska, che forniscono una grossa porzione del fabbisogno domestico americano di petrolio. Loro vogliono capovolgere la rivoluzione industriale, tornando alla natura non corrotta, che comporta le sue carestie croniche, le malattie e una vita breve e triste.

Notate la differenza tra la reazione ossessionata all'incidente della Exxon Valdez e la risposta all'ultima grave perdita di petrolio del 1978, a largo delle coste francesi, quando la Amoco Cadiz perse non meno di 60 milioni di galloni di greggio nell'Atlantico, la peggior fuoriuscita della storia. Non ci fu isteria, nessun titolo sensazionalistico, nessuna lagna in televisione. Il tribunale obbligò la Amoco a pagare 115 milioni di dollari per compensare i costi dell'incidente, e tutto finì qui. La reazione fu diversa perchè, nel frattempo, il virus dell'ambientalismo ha profondamente corrotto la nostra cultura. Costringere i soggetti privati a pagare il costo dei danni che infliggono sugli altri è un bene, ma come vediamo dalle accuse contro la Exxon, non è abbastanza.

Non dobbiamo più permettere che gli ambientalisti si collochino indisturbati sul gradino più alto della scala morale, arrogandosi il ruolo dei buoni nel cosmo, mentre dipingono gli altri come egoisti e immorali. Non c'è immoralità più grande che la profonda ostilità nei confronti dell'umanità, e l'ambientalismo deve essere visto come questo genere di immorale e distruttivo credo. Solo dopo il partito dell'umanità sarà capace di riprendersi la propria cultura.

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