4 settembre 2010

La guerra alle piccole imprese

Il gregge, che bela spaventato dalla crisi economica, continua a chiedere che venga prescritta sempre la stessa medicina: tasse più alte, più regolamentazioni, un maggior numero di settori privati tagliati fuori dal governo, un maggior numero di finanziamenti a cattivi pagatori, il tutto con l'esito di favorire le grandi realtà commerciali a scapito delle piccole imprese. Molti si rifiutano categoricamente di credere che i pianificatori centrali abbiano progettato questa crisi economica e il collasso che ne è seguito con il fine di distruggere la concorrenza e per avere l'occasione di promulgare molte leggi che regolano e vincolano la libertà personale ed economica. L'articolo che segue, di Addison Wiggin per The Daily Reckoning, passa in rassegna le principali "contromisure" per la crisi intraprese dall'amministrazione Obama e le leggi scritte in difesa dei più deboli (Health Care Reform su tutte), che sono unite da un'unico filo conduttore: ostacolare, o meglio, rendere impossibile l'iniziativa privata. Se si volesse ingenuamente credere che non fosse deliberata intenzione cancellare ogni forma di concorrenza a favore dei grandi gruppi industriali, l'esito di queste riforme è stato precisamente questo. Buona lettura:



[...] In questo episodio concentreremo l'attenzione su un segmento dell'economia particolarmente vulnerabile: le piccole imprese.

Per preparare il terreno per questo argomento diamo un'occhiata ad alcune importanti statistiche della Small Business Administration (SBA). Le piccole imprese:

- Rappresentano il 99,7% di tutti gli occupati
- Impiegano poco più del totale dei dipendenti del settore privato
- Pagano il 44% del totale degli stipendi privati
- Hanno generato il 64% dei nuovi lavori degli ultimi 15 anni.
- Creano più della metà del Pil non agricolo
- Assumono il 40% dei lavoratori ad alta tecnologia (come scienziati, ingegneri e programmatori)

Inoltre, secondo la Kauffman Foundation, le nuove aziende sono l'unico motore che crea lavoro nell'economia statunitense. Kauffman ha snocciolato un archivio di dati dal Census Bureau che coprono gli anni dal 1977 al 2005. In questo periodo, ad eccezione di 7 anni, le aziende esistenti hanno tagliato una media di un milione di posti di lavoro, mentre le imprese che esistevano da un anno o meno ne hanno creati 3 milioni. "I pianificatori sono propensi a focalizzarsi sui cambiamenti nei tassi di disoccupazione nazionali o statali, o sui licenziamenti delle compagnie esistenti," spiega Robert Litan, "ma i dati di questo rapporto suggeriscono che la crescita sarebbe incentivata sostenendo queste nuove aziende". Invece, queste piccole aziende vengono strangolate. Elenchiamo i modi con cui ciò avviene...

Secondo il National Business Group on Health, la grande impresa vede aumentare i propri costi delle assicurazioni sanitarie del 9% annuo. Ma per le piccole imprese i numeri crescono più velocemente. In California gli aumenti sono tra il 12% e il 23%, in media, secondo il Los Angeles Times. Si tratta di un'accelerazione rispetto a un trend di vecchia data...

Il governo ha inclinato la retta dei costi per la copertura assicurativa a favore delle grandi imprese per decenni... e la legge sulla Riforma del settore sanitario approvata quest'anno l'ha inclinata ulteriormente.

Poi c'è una pepita incastonata in un'altra mostruosità legislativa conosciuta come la "financial reform". Entrerà in vigore nel 2012 e ogni azienda è obbligata a compilare un Form 1099 per ogni venditore da cui si acquistano più di 600dollari in beni o in servizi ogni anno. Quindi se siete un piccolo imprenditore che ordina 601 dollari di forniture da Staples nel corso di un anno (è meglio che teniate un totale aggiornato) dovete compilare una 1099 per Staples. 26 milioni di proprietari verranno intrappolati in questa rete. Il SMC Business Councils, un gruppo di consulenza aziendale, calcola che i suoi membri attualmente riempiano circa 10 Form 1099 in un anno. Con queste nuove regole la SMC stima che il numero possa crescere fino a 200. L'idea che sta alla base di questa norma è di aumentare l'osservanza della legge fiscale esistente. La conseguenza inaspettata sarà quella di seppellire le piccole imprese sotto un cumulo di carte.

Secondo la SBA le piccole imprese con meno di 20 impiegati spendono il 45% in più per impiegato che le grandi aziende per conformarsi alle norme federali. Ancora, proprio al momento giusto, uno studio eseguito dal concisamente chiamato Transactional Records Access Clearinghouse alla Università di Siracuse, mostra che l'IRS (International Revenue Service, ndt) ha aumentato le proprie ore di verifica sulle piccole imprese (quelle che hanno meno di 10 milioni di dollari in immobilizzazioni) del 30% negli ultimi 5 anni. L'ammontare medio della "sottostima" trovato in ogni ora di verifica in una piccola o media impresa è di 1025 dollari. Per le grandi aziende è di 9354 dollari. Hmmmm.. questa è una buona tendenza se siete un avvocato di una delle 500 imprese di Fortune. É cattiva se state cercando di far crescere una piccola attività.

I settori privati vengono anche colpiti duri...

- La riforma finanziaria sta colpendo le banche delle piccole comunità con ostacoli nelle regolamentazioni. "Non saremo più in grado di valutare le possibilità di prestito basandoci semplicemente sulle garanzie del creditore," afferma, dalle colonne del WSJ ,Sarah Wallace, direttrice di una piccola banca in Ohio, "Prenderemo decisioni in osservanza delle regolamentazioni piuttosto che basate sul credito"

- I requisiti contenuti all'interno del "food safety" bill che dovrebbe essere approvato dal Congresso questo mese avranno un impatto devastante sui piccoli contadini. "Questo potrebbe far sparire i mercati", afferma sull'Oregonian il fattore Scott Frost. "Gli unici ragazzi a cui sarà permesso di stare in piedi nella stanza saranno i grossi gorilla." Questo perchè le grandi realtà possono facilmente assorbire i requisiti che prevedono un archivio (e i costi annuali che comporta) che seguono al progetto di legge.

Non è solo lo stato federale che munge questi ragazzi. Le piccole imprese sono un frutto da spremere anche per i governi degli stati in cerca di incassi. Vale a dire...

- La Pennsylvania sta pensando di aggiungere una tassa di vendita del 6% agli idraulici e ai servizi elettrici
- Le riparazioni degli orologi da polso nello stato di New York potrebbero essere soggette al 4% di tassa di vendita
- Quattro stati sono intenzionati a unirsi ad altri 26 che hanno tassato le sale da bowling
- Volete andare a cavallo in Arizona? I proprietari dei maneggi potrebbero preso farvi pagare una tassa del 5.6%
- Tre stati potrebbero iniziare a tassare i servizi di decorazione degli interni

In questo contesto il passo successivo potrebbe arrivare senza molte soprese. La National Federation of Indipendent Business pubblica un "Indice di ottimismo" mensile in funzione dei piccoli imprenditori che intervista. Lo scorso mese il numero era di 88.1. L'ultima volta che questo numero è rimasto sopra il tetto dei 90 per più di 3 mesi è stato all'inizio del 2008. Viaggiava sopra il 100 nell'ottobre del 2006. "La persistenza del livello dell'Indice al di sotto del 90 non ha precedenti nei nostri sondaggi" afferma la NFIB. Questi dati contrastano negli ultimi 5 anni con l'ISM manufacturing index per le grandi imprese, che continua ad aumentare...
Quando la NFIB ha chiesto ai partecipanti al sondaggio di indicare quale fosse il problema più rilevante da affrontare per la loro attività, il 29% ha affermato le "scarse vendite", ma subito dietro nella classifica...

- il 22% ha menzionato le tasse
- il 15% le regolamentazioni governative e la burocrazia
- il 7% il costo e la disponibilità delle assicurazioni, che come abbiamo visto è un problema creato dal governo.

Solo il 4% ha menzionato la disponibilità di credito. Molto bene, considerato abbiamo speso miliardi di dollari per salvare le banche e mantenere le linee di credito aperte, non è vero?

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