18 ottobre 2011

Energia solare: un amore estremo

L'impatto perverso di determinate politiche industriali supportate dal governo hanno inevitabilmente influenzato anche il mercato energetico, rendendo il lodevole tentativo di produrre energia pulita a costi competitivi una vergognosa questione di amicizie altolocate e elargizioni governative. Questa ridicola politica ha i giorni contati:


In tutta l'Unione Europea l'energia solare si trova ad affrontare una situazione di amore estremo, grazie alle tariffe del conto energia. Come nel romanzo Racconto di due città, il mondo dell'energia solare sembra oggi mosso dall'eccitazione per il suo rivoluzionario potenziale, dato dalla rapida crescita che lo caratterizza, mentre la paura del crollo dei prezzi, la riduzione dei sussidi e gli incombenti disavanzi pubblici potrebbero sopraffare questo mercato. Non c'è alcuna intenzione di sottovalutare il potenziale dell'energia solare. La sua rapida crescita è un fenomeno mondiale. Ultimamente sto raccogliendo notizie sui rapporti e i cambiamenti della situazione del mercato solare europeo. Un recente rapporto, redatto da Ernst & Young per la UK Solar Trade Associaton, ha confermato ciò che già sapevamo, ovvero che i prezzi del fotovoltaico si stanno abbassando così velocemente che per il 2013 saranno dimezzati rispetto ai costi del 2009. Ma tenete a mente che per applicazioni collegate alla rete, le fonti energetiche convenzionali, in particolari quelle alimentate a gas di scisto, stanno migliorando.


Nuove realtà Europee


L'Unione Europea ripone grande fiducia in un futuro caratterizzato da un'energia pulita e basse emissioni che però si scontrano con i deficit di bilancio governativi. Di conseguenza gli incentivi del Conto Energia sono vulnerabili a rapide modifiche. In tutti i paesi europei, questi incentivi sono al vaglio per esser ridotti o rivalutati in funzione della loro sostenibilità ogni sei mesi. La Francia [*1] è stato l'ultimo paese che ha annunciato cambiamenti in questi incentivi. La Gran Bretagna [*2] l'ha seguita tagliando i propri incentivi nell'agosto del 2011. Quindi mentre il Conto Energia viene visto come lo strumento più efficiente per sostenere finanziariamente le energie rinnovabili, esso accelera anche i boom e le depressioni dei mercati dell'energia, costringendo i produttori a spostarsi verso progetti di mercato che possano sfruttare gli incentivi fiscali, con in timore che vengano tolti nella successiva revisione di sostenibilità. Spagna, Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna hanno tagliato tutti i propri incentivi. Il governo ceco è arrivato al punto di imporre una tariffa sugli impianti solari, con lo scopo di rallentare la bolla.


[Ernst & Young Business Risk Radar for Energy 2013]


Ma l'energia solare si trova di fronte ad una realtà molto rischiosa. Molti dei paesi che usufruiscono del Conto Energia speravano di creare una produzione locale sostenibile per i pannelli solari e hanno utilizzato questi incentivi con lo scopo di creare lavori che avrebbero "pulito" il loro ambiente. Ottimo concetto, pessima politica nel perseguirlo. I prezzi del fotovoltaico in crollo, per via della produzione cinese, hanno stravolto i piani dei produttori locali, aspirando le entrate degli incentivi e mandandole verso oriente, con l'esito di lasciare i produttori locali con dei magazzini pieni di merce sovrapprezzo. Quando è avvenuto l'inevitabile e questi produttori domestici hanno riversato nel mercato i loro pannelli solari a prezzi di saldo, hanno depresso questo mercato per mesi. Il governo europeo ha risposto a questa crisi tagliando gli incentivi con la comoda scusa che la Cina si stava approfittando di questa situazione, nonostante in realtà i governi non fossero più in grado di fornire questi incentivi per via della depressione economica.


Il fallimento della politica industriale: scegliere i "vincitori"


L'ingegneria sociale e le politiche industriali di Stati Uniti e Europa che miravano a selezionare i vincitori del settore energetico hanno fallito miseramente. I mercati non verranno sconfessati e il processo di razionalizzazione in atto non può essere fermato. Nel 2011 le tariffe sono regolarmente riviste ogni sei mesi e ridiscusse, lasciando i produttori nell'incertezza, senza che conoscano quali saranno gli incentivi nel futuro. I prezzi stanno crollando velocemente ma non sono ancora tanto convenienti [*3] da non aver bisogno di incentivi per rendere profittevole l'industria solare. Considerando queste realtà di mercato con il ritorno d'interesse verso l'energia eolica, in particolare alla produzione off shore su larga scale, il mercato solare è destinato ad ulteriori cicli di espansione e di contrazione. L'energia solare viene vista come il Santo Graal dei mercati, ma è diventata così drogata dai finanziamenti statali che gli sforzi principali in questo settore sono stati spostati dall'efficienza del prodotto e la convenienza dell'investimento verso il lavoro di lobbying dei politici e lo stanziamento di nuovi incentivi.


I giorni di un amore ancora più estremo sono alle porte.

1 commenti:

Francesco Simoncelli ha detto...

L'ennesimo successo della green economy: http://stockcharts.com/h-sc/ui?s=FSLR&p=D&b=3&g=0&id=p03183146469.

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