Francia e Gran Bretagna stanno cercando di vendere in tutti i modi, soprattutto a paesi mediorientali, le proprie enormi scorte in eccedenza [*2]. Una truffa talmente palese che se ne sono accorti persino quelli della commissione Sanita' del Consiglio d'Europa [*3]. Ovviamente noi non siamo stati da meno. In Italia su 5 milioni di dosi disponibili, le vaccinazioni sono state poco più di 600 mila. Gli allarmi dell’Oms e di molti media si sono rivelati eccessivi se non addirittura un bluff, che però a conti fatti, hanno favorito solo le grandi multinazionali del farmaco. Questo bailout farmaceutico italiano ha visto due principali attori, il ministero della Salute e la Novartis, che hanno siglato un contratto [*4] i cui articoli sono a dir poco sconcertanti. Ne riporto alcuni stralci tratti da altraeconomia [*5]:
Nel testo, si regolamento l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino. Costo: 184 milioni di euro, iva inclusa.
Tra i tanti punti dell'accordo, elenchiamo quelli che ci sembrano più salienti:
- art. 1: vengono definiti i cosiddetti "sforzi commercialmente ragionevoli" attorno ai quali ruota l'intero contratto; Novartis è sì obbligata a produrre e a rispettare il contratto ma solo fino a quando ciò sia "ragionevole". Se ci riesce bene; altrimenti lo Stato paga ugualmente: vedi 3.1;
- art. 2.2 e 2.7: Il ministero riconosce di non acquisire alcun diritto sui marchi commerciali e Novartis non concede alcuna licenza sui diritti di proprietà intellettuale; il ministero non è altresì autorizzato ad apportare modifiche alla confezione né a oscurare marchi su di essa;
- art. 3.3: qualora il ministero si trovi nell'impossibilità a ritirare il prodotto Novartis potrà rivenderlo ad altri clienti o fatturare al ministero quanto non ritirato, con la possibilità di rivenderlo comunque dopo 90 giorni;
- art. 4.2, 4.3, 4.5: la responsabilità di Novartis è limitata al difetto di fabbricazione: escluso il danno di altro tipo derivante dalla semplice assunzione del vaccino;
- art. 4.6: il ministero è tenuto a indennizzare Novartis in conseguenza di danni provocati dal vaccino, salvo ove tali danni siano provocati da un difetto di fabbricazione;
- art. 5.2 e 5.5: il prezzo per ciascuna dose di vaccino è pari a 7 euro. Totale: 168 milioni di euro più iva. Il ministero dovrà pagare entro 60 giorni dall'emissione della fattura, su un conto corrente del Monte dei Paschi di Siena;
- art. 8.3: le cause di "forza maggiore" che limitano le responsabilità di Novartis vengono estese a situazioni che dovrebbero invece essere garantite da Novartis, come "epidemie e pandemie", "atti di qualsiasi autorità pubblica", "atti di enti sopranazionali (ivi compreso l'Oms");
- art. 9.3: nel caso in cui il vaccino non sia consegnato per mancato ottenimento dell'autorizzazzione all'immisione al commercio e/o di prove cliniche positive, il ministero riconosce forfettariamente a Novartis a titolo di partecipazione ai costi la cifra (al netto dell'Iva) di 24 milioni di euro;
- art. 10.1: le parti si impegnano a mantenere assoluto riserbo sulle informazioni riservate;
P.S.: La foto è tratta dalla galleria "Watching the H1N1 flu pandemic", Big Picture.
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