29 novembre 2011

I Corrotti al Comando

In alcuni paesi la corruzione è perpetrata sotto banco. In altri, come il nostro, è sopra il banco. In altri include il banco. Questo vecchio adagio non vale solo per gli stati, bensì anche per le istituzioni sovranazionali che nel distorto immaginario collettivo dovrebbero essere esempi di rettitudine e fissare le regole industriali ed economiche che ogni individuo è forzato a seguire. Al contrario, come scrisse Lord Acton "Il potere tende a corrompere, e il potere assoluto corrompe completamente". Aspettarsi che nei posti di comando si siedano persone che ripudiano l'esercizio di un potere assoluto e del controllo totale sulle vite degli individui è probabile quanto che una persona mossa da istinti umanitari prenda il posto di un aguzzino all'interno di una piantagione di cotone con alle proprie dipendenze degli schiavi. É il caso della Banca Centrale Europea, coinvolta in uno scandalo di corruzione di grandi dimensioni [*1], ma che viene tenuto precauzionalmente in ombra in un periodo così delicato:
Uno scandalo di corruzione che è arrivato nel peggior momento possibile per la BCE, già impegnata a fronteggiare quotidianamente con una crescente crisi del debito nell'Eurozona e che sta cercando di mantenere la propria indipendenza nei confronti delle incessanti richieste di stampare un'illimitata quantità di moneta con il fine di acquistare i titoli di stato tossici dei paesi più deboli all'interno dell'UE. Ma ora, Ewald Nowotny, membro del consiglio direttivo, si trova con l'acqua alla gola. Un portavoce del procuratore di stato a Vienna, Austria, ha annunciato lunedì che è in atto un'inchiesta riguardo uno scandalo di corruzione internazionale che coinvolge più di 20 sospettati, compresi sei direttori della Banca Nazionale Austriaca (OeNB), compreso il suo Governatore, Ewald Nowotny (Handelsblatt). Lo scandalo riguarda una divisione della banca, la Oesterreichische Banknoten-und Sicherheitsdruck GmbH (OeBS), che si occupa del lucroso business di stampare denaro, letteralmente e che si è attivamente procurata banconote da governi stranieri dal 2000. Sul suo sito web, la banca afferma che "eccelle nel combinare caratteristiche innovative di sicurezza con un design moderno." Apparentemente eccelle anche nella corruzione, nelle tangenti e nel riciclaggio di denaro. Secondo il procuratore, l'OeBS ha pagato 17 milioni di euro a degli ufficiali siriani per ottenere delle disposizioni dal governo siriano (Wiener Zeitung). I pagamenti sono stati indirizzati verso conti offshore, come la società panamense Venkoy, con i suoi rappresentanti in Svizzera. Il procuratore sta investigando anche su delle tangenti dell'importo di 1,7 milioni di euro che hanno fatto ritorno in Austria (Die Presse). Simili stratagemmi architettati con l'Azerbaijan sono sotto investigazione. Due settimane fa quattro persone, l'amministratore delegato e il capo del marketing dell'OeBS e due avvocati, sono stati arrestati. I primi elementi e particolari di questa vicenda  hanno visto la luce del giorno nello scorso giugno, quando le Autorità fiscali austriache hanno avanzato domande riguardo alla deducibilità di questi pagamenti. La Banca ha confermato lunedì che un'indagine è in corso nei confronti dei suoi sei direttori, compreso il suo Governatore Ewald Nowotny, il vice Wolfgang Duchatczek e il Direttore Peter Zollner, che sono accusati di essere a conoscenza della corruzione di pubblici ufficiali, connesse all'acquisto di ordini di acquisto di banconote. Certamente la Banca difende i propri dipendenti, affermando che non si tratta altro che di una vendetta da parte di alcuni ex impiegati che sono stati licenziati. Secondo le informazioni a disposizione dei direttori ai tempi in cui è avvenuto il reato, essi potevano solamente dedurre che questi pagamenti fossero per servizi del tutto legittimi e che l'acquisizione di questi ordini era in osservanza delle leggi e delle regole. Ma il 9 novembre, il giornale viennese Kurier, ha creato trambusto affermando che aveva ottenuto una copia delle relazioni degli incontri del consiglio direttivo dell'OeNB. Secondo questi verbali, i dirigenti erano a conoscenza da anni del fatto che milioni di euro di tangenti fossero pagate per acquistare banconote da governi stranieri. Ad esempio, il 24 marzo 2010, il consiglio direttivo dell'OeBS ha informato l'OeNB riguardo un possibile ordine dall'Azerbaijan di 150 milioni di banconote che portavano una "commissione" del 10%. E come ha reagito il consiglio? "Duchatczek ha chiesto all'amministratore delegato di intraprendere l'acquisizione così che nel 2011 e nel 2012 sarebbe stata a regime." I verbali mostrano che nel corso degli anni, Nowotny, Duchatzek e i loro colleghi fecero ripetute domande riguardo diversi pagamenti ma non fecero nulla. Ad esempio, il 15 dicembre 2008, Nowotny si informò riguardo una commissione e il destinatario in Azerbaijan. Il direttore amministrativo lo "informò che si trattava di un rappresentante in Svizzera" e che la commissione era il 20% dell'ordine. E questo fu tutto. La OeNB ha già cercato di togliere le castagne dal fuoco e proteggere i suoi dirigenti licenziando il direttore amministrativo e il direttore del marketing della OeBS. Motivo dichiarato? Un'indagine interna ha rivelato "azioni illegali e omissioni di informazioni al Consiglio di Sicurezza." A quel tempo, la corruzione degli ufficiali siriani era già venuta a galla, con 600 mila euro in "spese atipiche". Il massimo della pena per corruzione è di 10 anni, secondo l'Handelsblatt. Ma considerata l'impunità con cui i banchieri centrali agiscono, dubito che Nowotny o gli altri banchieri correranno mai il rischio di finire in galera. Potrebbe anche non perdere il suo lavoro all'OeNB e alla BCE. Il suo futuro, considerato che è un banchiere, sembra luminoso. La Proton Bank in Grecia aveva dirottato un miliardo di dollari in un progetto di frode, appropriazione indebita, riciclaggio di denaro e creazione di compagnie off-shore... ed è stata tirata fuori dai guai. Ma in seguito è esplosa una bomba.... Fondo di salvataggio europeo finanzia il riciclaggio di denaro e frode.

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