15 dicembre 2011

La Funzione Sociale del Calcolo Economico

"[...] Così il governo deve andare sempre oltre. Deve aggiustare i prezzi di tutti i beni di consumo e di tutti i fattori di produzione, dei materiali, del lavoro e deve forzare ogni imprenditore ed ogni lavoratore a continuare la produzione a questi prezzi e saggi salariali. Nessuna branca della produzione deve essere omessa da questo aggiustamento generale dei prezzi, dei salari e dell'ordine in generale per continuare a produrre. [...] Ma quando un simile stato di controllo generale degli affari è raggiunto, l'economia di mercato è stata rimpiazzata da un sistema di pianificazione centrale, dal socialismo. Non è più il consumatore, ma il governo che decide cosa debba essere prodotto ed in quale quantità e qualità. Gli imprenditori non sono più imprenditori." -- Ludwig Von Mises. 


Secondo fonti autorevoli c'è ancora molta gente in giro che crede nell'economia keynesiana ed in altri miti economici come la crescita creata dalla spesa pubblica. Purtroppo non è possibile eliminarle come dei cani idrofobi e nemmeno infischiarsi del potere esecutivo che detengono, quindi è necessario diffondere determinati concetti per evitare che chiunque formuli folli tavole della legge che risultano essere soluzioni di gran lunga peggiori rispetto a quelle che ci vengono propinate dal burocrate di turno. In una realtà in cui le persone che ci governano guadagnano uno stipendio che non dipende dall'economia reale e che riceve lo stipendio senza averne mai pagato uno è bene sottolineare quanto sia indispensabile il calcolo economico. Un'economia corporativista come la nostra, priva di un sistema di prezzi di libero mercato non è in grado di calcolare razionalmente i costi né di allocare con efficacia i fattori di produzione. Un'efficace spiegazione di questo meccanismo è fornita nel testo Lessons for the Young Economist di Robert P. Murphy:
Molti ingenui osservatori dell'economia di mercato respingono con preoccupazione l'idea del bilancio comeuna pura e arbitraria convenzione sociale. Per questi critici sembra senza senso che una fabbrica che produce, ad esempio, medicine o scarpe per bambini si fermi nel momento in cui il proprietario decide che i profitti sono stati massimizzati. Sarebbe certamente fisicamente possibile produrre un maggior numero di confezioni di aspirine o di scarpe, ma il capo non lo permette, perché per farlo ci "perderebbe denaro". D'altra parte, molti oggetti apparentemente superflui e oggetti di lusso non necessari sono prodotti ogni giorno in un'economia di mercato, perché sono redditizi. Gli osservatori che sono indignati da questo sistema potrebbero sfoggiare lo slogan: "La produzione per le persone, non per il profitto!". Questi critici non apprezzano l'indispensabile servizio che il test del calcolo economico fornisce ai membri di un'economia di mercato. In qualsiasi sistema sociale, il fatto spiacevole è che il mondo materiale è caratterizzato dalla scarsità, non ci sono abbastanza risorse per produrre tutti i beni e i servizi che le persone desiderano. Per via della scarsità, ogni decisione economica comporta delle compensazioni. Quando le risorse scarse vengono utilizzate per produrre più bottiglie di aspirine, ad esempio, ci sono necessariamente meno risorse disponibili per produrre qualunque altra cosa. Non è sufficiente rispondere "Non sarebbe un posto migliore il mondo se si producessero più medicine?". La domanda rilevante è "Il mondo sarebbe un posto migliore se ci fossero più medicine e una quantità minore di altri beni e servizi che sarebbero sacrificati per produrre più medicine?" Nei libri di testo di fondamenti il problema economico viene spesso definito come la decisione della società su come allocare le risorse scarse nel sistema produttivo di particolari beni e servizi. In realtà la "società" non decide niente; membri individuali della società prendono decisioni che interagiscono per determinare il destino ultimo di tutte le risorse a disposizione dell'umanità. Nell'economia di mercato pura, tutti gli individui nella società obbediscono alle regole della proprietà privata, assegnano le rivendicazioni della proprietà a particolari unità di risorse. In questo contesto i prezzi di mercato si formano quando gli individui si impegnano in scambi volontari tra di loro. I prezzi risultanti danno agli imprenditori l'abilità di calcolare i profitti e le perdite (stimate) da varie possibili attività. É l'interazione dei proprietari in scambi volontari che "determina" quali beni e servizi vengono prodotti, ma i segnali forniti dai prezzi di mercato - e dai calcoli che risultano dal calcolo economico - aiutano i proprietari di beni a prendere decisioni informate. Potrebbe essere utile fare un passo indietro e guardare il quadro generale. Gli imprenditori offrono denaro ai proprietari dei servizi di lavoro, beni strumentali e delle risorse naturali. In seguito gli imprenditori usano questi input per produrre beni e servizi che vendono ai consumatori in cambio di denaro (figura in alto a destra). Quando un particolare iniziativa imprenditoriale va in bancarotta, cioè significa che i consumatori non erano intenzionati a spendere sufficiente denaro per il prodotto finito affinché coprissero l'offerta che gli imprenditori erano intenzionati a fare allo scopo di fare offerte per i beni scarsi in ingresso, sottraendoli ad altri imprenditori che necessitavano di quei beni per i loro affari. Per comprendere questo principio più concretamente ricorriamo ad un esempio divertente. Supponete che un costruttore di successo muoia e passi la sua attività al suo sciocco figlio. Il figlio ha la brillante idea di costruire nuove strutture residenziali coperte da oro puro. Egli stima correttamente che ci sarà un'alta domanda per appartamenti dove l'ascensore, i corridoi e gli scaffali della cucina fossero rivestiti in oro. Infatti il figlio potrà affittare queste unità a tariffe molto più alte rispetto ai proprietari di appartamenti normali in zone simili. Questa però non è l'intera storia. Sebbene pensi che i ricavi siano molto alti, i costi di produzione del figlio sciocco sono astronomici. In aggiunta al lavoro, al legno, al calcestruzzo e ad altri oggetti, egli deve spendere centinaia di milioni di dollari per acquistare grandi quantità di oro. I suoi contabili lo informano che nonostante i grandi ricavi, egli sta perdendo grandi quantità di denaro per via della sua decisione di rivestire gli appartamenti in oro. Il figlio dovrà confrontarsi con la realtà velocemente, o manderà in rovina la propria attività. Ad ogni modo non costruirà appartamenti rivestiti d'oro per lungo tempo. Ora se intervistassimo il figlio e gli chiedessimo cosa è successo egli potrebbe rispondere: "É troppo costoso usare oro per i miei affari". Ma notate che ciò non è vero per tutti gli imprenditori. Dopo tutto, la ragione per cui l'oro è così costoso è che altri acquirenti sono disposti a pagare prezzi tanto alti per averlo. Ad esempio i gioiellieri trovano ancora conveniente acquistarlo per fare collane e orecchini e i dentisti per le otturazioni. Nessun gioielliere direbbe "É troppo costoso usare oro per i miei affari". In senso lato, il calcolo economico comunica i desideri dei consumatori nei confronti delle risorse che i proprietari e gli imprenditori quando decidono quanti beni destinare ad ogni potenziale linea di produzione. In definitiva non sono i proprietari delle miniere d'oro nè i dirigenti delle industrie a determinare quanto denaro sarà usato in un'economia di mercato. Al contrario queste decisioni vengono guidate dalle scelte di spesa dei consumatori. É la domanda dei consumatori per case normali o ricoperte in oro, in congiunzione con la loro domanda di collane di argento o d'oro, che determina il risultato secondo cui gli appartamenti rivestiti d'oro sono ridicolmente sconvenienti mentre le collane d'oro sono perfettamente assennate. Il test del calcolo economico fornisce una struttura al sistema di libera impresa. Le persone sono libere di iniziare un nuovo business e di vendere le loro risorse (compresi i servizi offerti dal loro corpo) a chiunque vogliano. In un mercato basato sull'istituzione della proprietà privata, i profitti si verificano quando un imprenditore prende le risorse con un certo valore di mercato e le trasforma in prodotti finiti (o servizi) a un valore di mercato più alto. Questo è il significato importante secondo cui imprenditori redditizi forniscono un servizio definito ad altri in campo economico. Senza il feedback del calcolo economico gli imprenditori non avrebbero alcuna indicazione riguardo l'utilizzo economico delle risorse impiegate nelle loro operazioni d'affari.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un po' sciocco il disegnetto perché tutti lavorano e tutti consumano.


Una visione tipicamente viziosa nella sua disposizione d'altronde...

Mancano poi coloro che direzionano i consumi.

Nicolò ha detto...

Al di là dei giudizi di valore morale dov'è la fallacia nel campo economico?

Anonimo ha detto...

L'imprenditore vale tanto quanto altri.
La legge è diversa per tutti essendo che ogni ruolo ha una regolamentazione diversa.

Non per forza ogni giudizio deve essere di valore morale, il vizio è nell'illogicità del tutto e nella sua eccessiva schematizzazione.

La fallacia logica non consiste tanto nei principi applicati in questo caso in termini economici o giuridici ( altri potrebbero in termini morali, medici, fisici, antropologici, chimici o cos'altro ) quanto l'ignorare che qualsiasi sistema è destinato a morire ergo l'ignorare cosa produrrebbe una società anarcocapitalista nella sua degenerazione.
Non dovrebbe essere difficile immaginarlo visti i presupposti ideologici ( ecco il vizio del disegno ).

Per mantenere la libertà bisogna affermare la verità nella sua integrità.
Chi parzializza mente per definizione.

D.

p.s. ad ogni modo io sono d'accordo eh, e mi sottometto alle intuizioni di chi fà veramente scienza nel suo proprio àmbito.

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