21 gennaio 2006

Esportatori di Democrazia

(fonte: www.globalresearch.ca )

"La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. "
Carl Phillip Gottlieb von Clausewitz (1780 - 1831), teorico militare prussiano.

Il varo di una guerra totale con l'uso di testate nucleari esplosive contro l'Iran ora è nella fase finale di pianificazione. Una coalizione di alleati, comprendente Stati Uniti, Israele e Turchia, è in "uno stato avanzato di preparazione". A cominciare dall'inizio del 2005, sono state condotte varie esercitazioni militari. A loro volta, in previsione di un attacco patrocinato dagli Stati Uniti, anche le Forze Armate iraniane hanno condotto a dicembre manovre militari di grande scala nel Golfo Persico.
Dall'inizio del 2005, c'è stato un intenso scambio diplomatico fra Washington, Tel Aviv, Ankara e la sede centrale Nato a Bruxelles. Nei recenti sviluppi, il direttore Cia Porter Goss in una missione a Ankara, ha richiesto al primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan di "fornire appoggio politico e logistico per bombardamenti aerei contro obiettivi nucleari e militari iraniani ". A quanto riferito Goss ha richiesto "una cooperazione particolare dall'intelligence turca per aiutare a preparare e seguire l'operazione". (DDP, 30 dicembre 2005). "Tutti i vertici ufficiali israeliani si sono pronunciati sulla fine di marzo 2006 come termine massimo per lanciare un attacco militare sull'Iran.... il termine della data di marzo coincide anche con il rapporto dell'Aiea sul programma dell'energia nucleare dell'Iran all'Onu. I politici del governo israeliani pensano che le loro minacce possano influenzare il rapporto, o almeno costringere a qualche ambiguità che possa essere sfruttata dai loro sostenitori esteri per promuovere le sanzioni del Consiglio di Sicurezza o giustificare l'azione militare israeliana”. (James Petras, Israel’s War Deadline: Iran in the Crosshairs, Global Research, dicembre 2005). Le varie componenti dell'operazione militare sono saldamente sotto il Comando US, coordinate dal Pentagono e dal quartier generale del Comando Strategico US (USSTRATCOM) nella base Offutt Air Force, in Nebraska.
Le azioni annunciate da Israele sarebbero eseguite in stretta coordinazione con il Pentagono. La struttura di comando dell'operazione è centralizzata e alla fine sarà Washington a decidere quando lanciare l'operazione militare. Fonti militari US hanno confermato che un’offensiva aerea sull'Iran comporterebbe un dispiegamento in grande scala, comparabile con le incursioni del bombardamento US sull'Iraq del marzo 2003, "Colpisci e sottometti". In novembre, il Comando Strategico US ha condotto un’esercitazione generale del piano di attacco globale intitolato "Illuminazione Globale", contro un "nemico fittizio", che ha comportato un attacco simulato con l'uso di armi convenzionali e nucleari. In seguito a questa esercitazione "Illuminazione Globale", il Comando Strategico US ha dichiarato uno stato avanzato di preparazione.
La relazioni stampa, mentre rivelano chiare linee dell'agenda militare, servono molto a travisare la più ampia natura dell'operazione militare, che contempla l'uso preventivo di armi nucleari tattiche. L'agenda bellica è basata sulla dottrina della guerra nucleare preventiva dell'amministrazione Bush, sotto la Nuclear Posture Review del 2002. Secondo una decisione del Senato US del 2003, la nuova generazione di armi nucleari tattiche a basso potenziale, o "mini-nukes", con una capacità esplosiva superiore 6 volte rispetto la bomba di Hiroshima, è ora considerata "sicura per i civili" in quanto l'esplosione avviene sottoterra. Nessuna voce politica di dissenso si è alzata dall’interno dell'Unione Europea. I media in coro hanno indicato inequivocabilmente l'Iran come una "minaccia alla Pace mondiale". Il movimento pacifista ha abboccato alle bugie dei media.
Teheran ha confermato che, se è attaccata, risponderà con lanci di missili balistici diretti contro Israele (CNN, 8 febbraio 2005). Questi attacchi, potrebbero anche designare come bersaglio le installazioni militari US in Iraq e nel Golfo Persico, che ci condurrebbero immediatamente in uno scenario di escalation militare e di guerra aperta. Più recentemente, Teheran ha rafforzato le proprie difese aeree con l'acquisizione di 29 sistemi anti-missile Tor M-1 russi. In ottobre, con la collaborazione di Mosca, "un razzo russo ha portato in orbita un satellite spia iraniano, il Sinah-1". Le implicazioni sono enormi. La così detta comunità internazionale ha accettato l'eventualità di un olocausto nucleare. Quelli che decidono hanno finito per credere alla loro stessa propaganda di guerra. Nell'Europa Occidentale e nel Nord America si è sviluppato un consenso politico riguardo agli attacchi aerei con l'uso di armi nucleari tattiche, senza considerare le loro implicazioni devastanti.
Alla fine, quest’avventura militare, guidata dal profitto, minaccia il futuro dell'umanità.

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