20 gennaio 2006

Grande Medio Oriente/1

"Se non si fa subito qualcosa, credo che il dollaro possa perdere il suo status di valuta di riserva e di mezzo di scambio mondiale. E questo condurrebbe ad una forte caduta negli standard di vita dei cittadini Usa: una caduta senza confronti da quasi un secolo a questa parte."
[J. Rogers, The downward spiral, marzo 2003]
(fonte: www.resistenze.org, Washington Post del 23 agosto, www.ansa.it )

Unione europea e Stati Uniti ritengono inutile una ripresa dei negoziati con l'Iran sul suo programma nucleare e giudicano che sia arrivato il momento di deferire la repubblica islamica davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu. E' questo il messaggio lanciato dal segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, e dal rappresentante della politica estera dell'Ue, Javier Solana, in un colloquio a Washington. Per la Rice "non c'e' molto di cui parlare" con Teheran e Solana ha convenuto che "non ha molto senso convocare una nuova riunione se non c'e' nulla di nuovo da mettere sul tavolo". La presa di posizione e' arrivata al'indomani della lettera inviata dall'Iran ai tre mediatori europei, Francia, Germania e Gran Bretagna, per chiedere di riprendere i negoziati congelati dopo la ripresa delle attivita' di arricchimento dell'uranio. La Rice ha sottolineato come l'Ue abbia messo in chiaro che l'Iran ha varcato "una soglia" importante che impone un intervento dell'Aiea. "All'Iran - ha avvertito - non deve essere permesso di dotarsi di un'arma nucleare, non gli devono essere consentite attivita' dirette a questo obiettivo e su questo siamo pienamente uniti". Quello che i giornali ed i governi europei hanno passato sotto silenzio è il rapporto indipendente di un gruppo plurinazionale di scienziati rivelato dal “Washington Post”. Il rapporto, ha ulteriormente demolito la campagna mediatica, politica e diplomatica contro l’Iran sulla vicenda del nucleare. Questo gruppo di scienziati ha scoperto che i residui di uranio “per la bomba iraniana”, appartengono in realtà ad un vecchio silos pakistano portato pubblicamente (per l’Agenzia Atomica Internazionale) in Iran per essere bonificato. Il Washington Post ha affermato perentoriamente che questa rapporto priva la campagna anti-iraniana dell’amministrazione Bush del suo argomento principale. Inoltre la Repubblica Islamica Iraniana, ha firmato il Trattato, ha ospitato sistematicamente le ispezioni dell’AIEA ed ha dato vita pubblicamente e legalmente al suo programma nucleare. Di questo passo si andrà incontro alla legittimazione di una guerra, con mire prettamente economiche, mascherata da "lotta al terrorismo" e agli "oppositori della democrazia".

Un ulteriore segnale di queste intenzioni bellicose arriva dal mondo sportivo, pubblico una notizia ANSA di questo pomeriggio:

Iran: Rezaei, non toccateci Mondiale 'Nessuno ci impedira' di partecipare ai Mondiali': cosi' il difensore del Messina Rezaei, nazionale dell'Iran, sulle polemiche verso il suo Paese. 'L'Iran fuori dal Mondiale? Il calcio con la politica, l'atomica o il petrolio non c'entra niente. Noi la partecipazione a Germania 2006 ce la siamo guadagnata sul campo', ha affermato Rezaei commentando le proposte di boicottare la nazionale di Teheran. Intanto anche l'Ucraina, dopo la Romania e la Germania, ha rifiutato un'amichevole con l'Iran.

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