11 gennaio 2006

Il Quinto Potere


Il Quinto Potere

Nel corso del tempo, e in particolare nella seconda metà del XX secolo, il giornalismo - e con esso la libertà di stampa - è stato al centro di importanti battaglie: il presupposto di partenza era - e tale viene ritenuto ancora - che una editoria libera da ogni condizionamento possa garantire una società e un convivere civile migliori. Non a caso il giornalismo è stato definito il quarto potere (dopo quelli legislativo, esecutivo e giudiziario), per l'importanza che da sempre riveste nella società civile e per i forti interessi che coinvolge.
La base e la condizione necessaria per l'esistenza dell'informazione è la fiducia, chi non ha una reputazione può dire ciò che vuole ma non sarà creduto.
Nell'ultimo periodo ad accomunare i Media Italiani non sono più le caratteristiche sovracitate ma piuttosto una tendenza a rendere credibile l'incredibile.
L'uso improprio del quarto potere è una minaccia per la democrazia ed è conseguenza del controllo politico dei mezzi di informazione e dell' accentramento di essi nelle mani di un ristretto gruppo di persone (solitamente grandi aziende). In questi due casi infatti, considerando che coloro che controllano i media tendono in genere a filtrare le informazioni che sono in contrasto con i propri interessi, si avrebbe una mancanza di pluralismo, e si ostacolerebbe quindi la possibilità dei cittadini-elettori di formarsi delle opinioni informate e di attuare delle scelte informate.
La soluzione a questa tendenza sta in internet, soprattutto nei blogger, persone che scrivono senza dover rispondere a nessuno, se non i propri lettori.

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