24 gennaio 2006

La guerra, unica alternativa alla crisi economica


L’orientamento economico assunto dall’Amministrazione Bush è senza ritorno.
Per gli Stati Uniti, la guerra è la condizione della loro sopravvivenza economica.

L'intero articolo di Reseau Voltaire è disponibile qui

"Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.", G. Orwell

2 commenti:

Stefano Reves S. ha detto...

C'è ben poco da aggiungere a questo post.
Tuttavia rimangono importanti alcune considerazioni storiche, quasi sempre tralasciate, ma di vitale importanza per chi intende comprendere lo status vivendi (ed il modus operandi) dell'attuale politica nord-americana.
A partire dal 1946, finita la guerra, gli Usa hanno trovato nuova, succulenta, linfa vitale per far ingrossare il suo bagaglio economico in maniera spaventosamente semplice. Come? Millantando ipotetici, ed infondati, pericoli provenienti da nemici, solitamente inconsci per quanto stesse per accadere: in primis l'Urss. Vista come nuovo impero del male, la libellistica politica denigratoria attuata nei confronti dell'Unione Sovietica, è stata la principale causa dello sviluppo incontrollato di nuove imprese militari (come ho già citato in un vecchio articolo, principale fonte di guadagno per quella che oggi è una delle zone piu' ricche al mondo, l'Orange County (Ca)). Nonstare la storia abbia dimostrato che la sopra citata nazione si sia sempre limitata ad invadere i paesi confinanti, da Washington non hanno mai smesso di ricordare agli americani quanto fosse imminente l'invasione Sovietica. Il tutto con un grande vantaggio: il governo è riuscito a tenere in moto l'economia nazionale, ed ha generato profitti record per l'industria militare, dando quindi lavoro agli americani.
Oggi le cose sono cambiate in parte, ma non abbastanza da permettere al governo usa di chiudere la serranda sulle industrie belliche, unica, fragile spina dorsale dell'economia statunitense.
Conclusione: l'unico elemento in grado di mantenere rediviva l'economia americana è la necessità di scegliere di un nuovo nemico da brutalizzare e se possibile combattere.
Spero di non esser stato troppo prolisso o stucchevole. Capirete che si tratta di argomento in grado di spiegare mille problematiche dei nostri tempi, pertanto, una considerazione degna di nota richiede sempre qualche rigo in piu'.

Anonimo ha detto...

Il solito espertone demagogo, pronto a criticare tutto e tutti!
D'altronde è tipico di voi bolscevichi essere sempre disfattisti, ed accusare i migliori alleati che l'Italia possa mai avere.

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