27 febbraio 2006

Washington conta sui missili guidati

(fonte: http://www.globalresearch.ca )

Nonostante la problematica situazione statunitense in Iraq e Afghanistan, non è da escludere un'operazione militare contro l'Iran. Israele è un fautore particolarmente energico dell'aggressione, preoccupato dalla determinazione di Teheran a portare alla logica conclusione il suo programma nucleare nazionale e considerando ciò una atroce minaccia per se. Inoltre, Tel Aviv è all'interno del raggio dei missili balistici iraniani. Gli Stati Uniti stanno però facendo fatica a mantenere il loro contingente di occupazione in Iraq, dove si sono impantanati. Tutto ciò rende le incursioni via aria e i missili guidati l'unico mezzo di offensiva rimasto al Pentagono. In altre parole, gli americani ripeteranno lo scenario della Jugoslavia, dove gli obiettivi dell'aggressione furono compiuti solo con attacchi aerei: il regime di Slobodan Milosevic fu fatto cadere, i serbi sgombrarono il Kossovo ed il potenziale militar-industriale dello stato fu distrutto completamente. Le difese aeree dell'Iran non sono molto forti, tali da non costituire un fattore serio. I sistemi difensivi aerei americani resi all’Iran negli anni ‘70 sono inutilizzabili per la mancanza di pezzi di ricambio. I sistemi russi S-200 sono di livello appropriato ma sono praticamente senza difesa contro aerei tattici ad alta maneggevolezza. Gli S-75 cinesi sono sorpassati ed inutili contro gli aerei moderni. L’Iran recentemente ha comprato dalla Russia dei sistemi Tor a corto raggio ma il personale deve ancora imparare ad usarli. Quindi non si può contare sull'Aeronautica militare iraniana, per inscenare una lotta seria. L’Iran ha alcuni missili tattici Shihab a corto e medio raggio - modificazioni di vecchi Scud sovietici e nord coreani. Gli esperti che abbiamo contattato sostengono che i missili non possono infliggere alcun danno serio agli americani, perché sono notoriamente imprecisi. Per ora, all’Iran mancano le tecnologie per fare armi ad alta precisione. Senza possibilità di difendere il suo spazio aereo, l’Iran poterebbe ricorrere alla sua sola risposta rimanente: un attacco delle Forze di Terra, ovviamente nella direzione dell'Iraq. L'Aeronautica militare US annienterebbe le colonne iraniane in avanzata prima che possano raggiungere le truppe americane. Ma gli ayatollah iraniani possono dispiegare una risposta asimmetrica, incitando una ribellione shiita in Iraq. Questo sarebbe disastroso per gli Stati Uniti. Gli americani non sono neanche stati in grado di schiacciare la resistenza della guerriglia sunnita in sole tre province dell’Iraq... La rivolta in Iran potrebbe cominciare spontaneamente, senza l’approvazione di capi tribali o religiosi.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

- Ipotesi di blitz US contro l’Iran propagandata sul Sunday Telegrap, (ma confermata da dichiarazioni della Rice e di W.Clark). Primo attacco con bombardieri B2, con base nel Missouri, riforniti in volo, ognuno con due bunker- buster di precisione; seconda ondata di missili balistici lanciati dai sottomarini atomici classe Trident schierati nell’Oceano Indiano. Obiettivo le miniere di Saghand e Gemine, gli impianti di Ardkan e i centri di Isfahan, Natanz, Teheran, Busher, Akar, Anarak e un supposto tunnel di mezzo km.per i test. Previste migliaia di vittime (Oxford Research Group). Scarsa invece la contraerea iraniana: gli imprecisi Shahab 3, in attesa dei Shahab 4 di collaborazione nordcoreana, più una dozzina di X55 da crociera, acquistati dall’Ucraina. Più dissuasiva la ritorsione prevista di Vevak, intelligence e Armata Qods di pasdaran con collegamenti diffusi, nonché la rete di alleanze in Libano, in Iraq e tra i palestinesi.(Corsera 13/2/06)

Nicolò ha detto...

- Tesi US: invece di bombardare a tappeto l’Iran, colpire solo una decina di siti indispensabili. Per Luttwak “l’attacco può essere fatto in una sola notte”. Tra la popolazione US adesso comincia ad essere popolare la demonizzazione dell’Iran. (Stampa 9/2/06)

- Nuovo intervento di Negroponte (intelligence US) che accusa Teheran di essere alleata con gli Hezbollah libanesi e responsabile di attacchi alla Coalizione in Iraq. Reso noto che navi della Proliferation & Security Initiative (Psi) intercettano imbarcazioni in arrivo in Iran, cercando ‘materiale di tipo nucleare’. La Psi dovrebbe diventare un’alleanza multinazionale militare, politica, economica. (Stampa 3/2/06)

- Strateghi israeliani prefigurano la fattibilità di un attacco all’Iran: colpire almeno 2 centrali , Natanz e Isfahan, con le bunker- buster 100 BLU- 109. I vettori F15 e F16 dovrebbero passare sull’Oceano Indiano (non sull’Arabia), rifornendosi in volo. (da Newsweek, su Rep 6/2/06)

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