(fonte: resistenze.org)
La direttiva Bolkestein, simbolo dell’apertura dello spazio Europeo ai cataclismi della globalizzazione, è ritornata. Visto che i fautori del Trattato Costituzionale Europeo si erano impegnati ad abbandonarla per rassicurare l’opinione pubblica, allora la direttiva è stata in definitiva modificata ed adottata. In modo massiccio, i deputati europei si sono dichiarati soddisfatti del nuovo testo, che è stato presentato come un compromesso equilibrato. Esperto riconosciuto di diritto europeo, Raoul-Marc Jennar analizza in questo documento la nuova direttiva Bolkestein. Secondo lui, la logica del testo non è stata modificata e gli emendamenti non hanno fatto che aggiungere una insicurezza giuridica ad una insicurezza sociale.
La proposizione della direttiva europea sui servizi mira ad instaurare la “libertà di impresa e di circolazione dei servizi”, in maniera tale che si crei un mercato unico nel settore dei servizi previsto dai Trattati di Roma (1957), ma mai veramente messo in atto fino ad ora. Per arrivarci, due sono le strade possibili : sia armonizzando le legislazioni nel settore dei servizi, sottoposte alle leggi della concorrenza, (cosa che fa supporre vengano identificate quelle che non lo sono), sia de-regolando ed instaurando il principio del paese di origine (PPO), un concetto concepito da Jacques Delors (Libro Bianco, 1985), ma contrario all’articolo 50 del Trattato di riferimento. Il PPO è stato trasposto nel diritto comunitario, conseguenza di una interpretazione dell’Atto unico europeo (1986) consolidata nella giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità Europee. È quest’ultima via che è stata imboccata dalla Commissione europea, dopo avere ricevuto il via libera dei governi degli Stati membri.
Clicca qui per leggere quelli che sono stati gli emendamenti modificati rispetto al progetto iniziale.
"Sotto i larghi rami del castagno.T'ho venduto e mi hai venduto: Là giaccion loro, qui giacciamo noi. Sotto i larghi rami del castagno.", La canzone del castagno - G. Orwell
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