28 marzo 2006

E luce fu...


L'illuminazione incide per il 15-20% sulla bolletta dell'elettricità di ogni famiglia. Pochi però sono consapevoli che la spesa può essere facilmente ridotta a un quarto senza cambiare abitudini e a parità di luminosità. Circa una settimana fa ho comprato, alla modica cifra di 6 €, una lampada solare da esterno, completamente autonoma. Il funzionamento è semplice. I lampioncini ricaricano la batteria interna per mezzo della luce solare durante le ore del giorno. Al calare della notte il sensore di luminosità accende automaticamente il lampione senza alcun intervento umano e nessun allaccio alla rete elettrica. Il risparmio in bolletta è assicurato. Inoltre, non essendo i lampioni solari collegati alla rete elettrica consente una massima libertà nella loro disposizione ed evita qualsiasi spesa di installazione e di manutenzione. E' infatti sufficiente piantarli al terreno per avere immediatamente un giardino notturno illuminato a costo zero in bolletta. L'alimentazione è fornita da un pannello monocristallino (2 batterie NiCd 550mA 1,2V incluse). Il tempo di illuminazione è elevato: 19 ore con pile completamente ricaricate. Per chi dovesse essere interessato ad un acquisto on-line consiglio il sito ilportaledelsole.it. E' ovvio che scegliendo questo tipo di soluzione si otterrebbe un enorme risparmio rispetto all'acquisto di una lampadina ad incandescenza e un lampione "tradizionale". Sempre in merito al risparmio energetico è interessante il discorso relativo alle lampade a fluorescenza, che nonostante un costo iniziale più alto possono arrivare a far risparmiare all'utente fino al 73% della spesa per l'illuminazione.


O.T.: Scrive oggi il corriere.it: "Per i giudici della Seconda Corte d'Appello di Milano vi fu un «passaggio quasi diretto» di 500 milioni «da un conto Fininvest a un conto del giudice Squillante tramite transito per il conto «Mercier» dell'avvocato Previti». Lo scrivono i giudici nelle 580 pagine di motivazioni della sentenza con la quale è stata confermata la condanna di Cesare Previti a 5 anni nell'ambito del processo Sme-Ariosto. Inoltre la gravità dei fatti - secondo i giudici della Corte d'Appello - impedisce le attenuanti."

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima notizia, sono felice di avere dei blog come il tuo tra i miei preferiti...

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