6 giugno 2006

Le Ferrari dei cieli

(fonte: dagospia)

Lo chiamano 'la Ferrari dei cieli': bello, elegante, veloce e soprattutto comodo. Un biturbina che può volare da Roma a Londra, con otto spaziose poltrone che fanno la gioia di qualunque uomo d'affari. Ma di questi meravigliosi velivoli executive per ora si stanno riempiendo soprattutto gli hangar ministeriali, rinforzando un nuovo primato nei privilegi italici: gli 'aerei blu'. Dei prodigiosi Piaggio P180 con interni Vip lo Stato ne ha già comprati 29 e continua a ordinarne: li assegnano a tutti, dalla Protezione civile alla Forestale, dalla Polizia ai Vigili del Fuoco. E, salvo poche eccezioni, hanno un solo compito: portare in giro ministri, sottosegretari, parlamentari, ammiragli e generali. Il tutto per un costo che sfiora gli 8 milioni di euro per esemplare. Ma c'è persino di meglio: tra gli ultimi atti dell'esecutivo Berlusconi c'è stato l'ordine per un nuovo aereo presidenziale. Un quarto Airbus 319 CJ, la versione più chic del celebre jet: a bordo c'è una stanzetta destinata al capo dello Stato o del governo, un ufficio volante e fino a 40 posti per dignitari e giornalisti al seguito. Il prezzo? Si parla di una sessantina di milioni di euro. Con una domanda: a cosa servirà ora che Romano Prodi sembra determinato a usare il più possibile i voli di linea e dare un taglio alle spese di rappresentanza? Negli ultimi anni davanti agli hangar degli 'aerei blu' gli ingorghi non sono mancati. Anzitutto c'è la squadra dell'Aeronautica dedicata proprio ai voli di Stato: dispone già di tre Airbus; di tre Dassault Falcon 900 che rappresentano il meglio in quanto ad ammiraglie con le ali e infine di quattro Falcon 50, vecchi ma pur sempre prestigiosi. A pochi metri da loro ci sono poi i capannoni della leggendaria Cai, la compagnia ombra dei servizi segreti. Lo scioglimento della Cai, che dipende direttamente da Palazzo Chigi, è stato annunciato da un decennio. Ma la squadriglia dell'intelligence sta sempre lì, con un'altra pattuglia di Falcon 900 usati per le missioni più delicate. E per le trasferte di qualche papavero. Si tratta di tre modernissimi Ex e di un modello più vecchio, comprato di seconda mano: bilanci, rotte e passeggeri sono top secret. Già limitandoci a questo primo elenco si contano 14 'aerei blu' di alta qualità, a cui adesso si aggiungerà il nuovo Airbus presidenziale: decisamente troppo per un paese che non dispone nemmeno di un aero-ambulanza. Gli alpini feriti nell'attentato a Kabul hanno dovuto chiedere un passaggio alla Luftwaffe, mentre in altre occasioni si è dovuto ricorrere a jet noleggiati da privati. E sono troppi, soprattutto guardando ai risparmi necessari per far quadrare i conti pubblici ormai vicini al crac. Ma ai 15 jet executive bisogna sommare lo stormo di 'Ferrari dei cieli', che continuano a proliferare negli aeroporti militari e non. I primi vennero acquistati dal vecchio governo dell'Ulivo nel 1996, poi i contratti sono continuati e proseguono a gonfie vele: per pagarli si usano i fondi più disparati, da quelli del Viminale a quelli per il Mezzogiorno. Di sicuro all'inizio c'era anche la volontà di sostenere la Piaggio, azienda ligure presieduta da Piero Ferrari che non riusciva a imporre il suo gioiello sui mercati internazionali: nato secondo criteri d'avanguardia alla fine degli anni Ottanta, il P180 aveva il punto di forza nei consumi di carburante ridotti. Ma il crollo dei prezzi del petrolio e la difficoltà di trovare partner negli Usa, la mecca per questo genere di aeroplani, avevano tenuto a stecchetto la Piaggio: solo negli ultimi anni le esportazioni hanno ripreso quota. Nel frattempo l'Aeronautica militare ne ha comprati 15, l'Esercito tre, la Marina tre, la Protezione civile e la Polizia due a testa, uno per Vigili del Fuoco, Forestale, Carabinieri e Guardia di Finanza. Sono già 29 e altri due risultano in ordine per l'Aeronautica: un traffico di 'aerei blu' capace di paralizzare le piste di Ciampino e Pratica di Mare, mete preferite di questi voli. Ma che fanno queste Limousine volanti? L'Esercito accolse l'arrivo dei Piaggio con imbarazzo. Lo Stato maggiore sognava dei cargo per trasportare i paracadutisti, capaci di atterrare da piccole piste sterrate. Invece il P180 ha bisogno di lunghi scali asfaltati. Di paracadutisti, poi, manco a parlarne: finirebbero affettati dalle eliche, piazzate nella zona posteriore. In ogni caso, i parà avrebbero difficoltà anche ad entrare nella fusoliera: studiata per manager con bagaglio a mano, mal si adatta a commandos con le spalle ingombre di zaini e mitra. E così l'Esercito li usa per le trasferte dei generali e quelle di ministro e sottosegretari: attività assai cara. Nel 2005 sono stati stanziati 3 milioni per manutenzione, revisioni e pezzi di ricambio: spesa scesa a 2.800.000 euro quest'anno. La flotta dell'Aeronautica ha compiti simili. Qualche aereo serve per addestrare i neo piloti, ma la maggioranza del tempo viene dedicato ad accompagnare autorità e ufficiali lungo la Penisola. E così nel 2004 sono state bruciate 4.996 ore di volo, pari a un costo commerciale stimato in circa 2 milioni di euro: un quarto dei viaggi, ha dichiarato il comandante dello stormo al mensile 'Rid', è stato appannaggio della presidenza del Consiglio. Una storia a sé è quella del Piaggio comprato dai vigili del Fuoco. Che se ne fanno i pompieri di un biturbina Vip? I comunicati del corpo spiegano che serve per fare arrivare le squadre di intervento nelle zone calde. Motivazioni simili anche dalla Forestale: "Potrà vigilare sui boschi con apparati speciali". Peccato che gli apparati speciali finora non risultino montati. E la Protezione civile, come usa i suoi due P180? Le cronache ricordano una spedizione medica a Beslan. E un incidente sullo scalo di Bolzano: secondo un'interrogazione parlamentare, il turboelica stava accompagnando il prefetto Guido Bertolaso verso una visita di routine, con sosta nella sua casa di montagna. A maggio il governo Berlusconi ha autorizzato la vendita dei P180, per sostituirli con mezzi "con caratteristiche idonee alle finalità del Dipartimento". Per capire invece a cosa serviranno le ammiraglie di polizia e Finanza bisognerà esaminare le dotazioni di bordo. Finora l'unico Piaggio equipaggiato con apparati da ricognizione a raggi infrarossi è il terzo velivolo acquistato dalla Marina. I primi due fanno da 'taxi a cinque stelle', l'ultimo invece potrà servire per scoprire le navi dei clandestini. Con un paradosso tutto italiano: la 'Ferrari dei cieli' usata per scovare le 'carrette dei mari'.

"Le cose male acquistate han mala fine.", Marco Tullio Cicerone

0 commenti:

Posta un commento