30 ottobre 2006

Iraq: i nove paradossi di una guerra persa

(fonte: tomdispatch.com - Tom Engelhardt)

Recentemente il New York Times ha suggerito che che l’esercito americano ed i marine fossero prossimi a cambiare l’approccio concettuale alla guerra in Iraq. Le due istituzioni, riportava Michael R. Gordon, “ stanno terminando un lavoro su una nuova dottrina per la contro-insorgenza” che dovrebbe, secondo il tenente generale in pensione General Jack Keane, "cambiare l’intera cultura (dei militari) mentre transita al warfare irregolare”. Questi momenti strategici nei quali si grida “Eureka!” sono stati abbastanza comuni da quando l’amministrazione Bush invase l’Iraq nel marzo 2003, e questo - la copertura del quale è morta in meno di una settimana- sarà probabilmente buttato nel cestino della spazzatura della storia insieme alle altre volte nelle quali si è creduto che l’approccio tattico e strategico alla guerra dovesse cambiare. Questo piano però aveva una parte intelligente, tratta da un articolo che quattro esperti militari hanno pubblicato sulla rivista semi-ufficiale Military Rewiew, intitolato: “"I paradossi della contro-insorgenza " (“The Paradoxes of Counterinsurgency”). I nove paradossi che questi esperti evidenziano sono a dir poco vistosi e rendono interessante la lettura; ma sono anche più di stimolanti rompicapo del warfare relativo alla contro-insorgenza. Ciascuno di questi contiene implicite critiche alla strategia americana in Iraq. Visti in questa luce diventano lezioni istruttive da parte degli interni sul perché la presenza americana in Iraq sia stata un tale disastro e perché questa (o di qualunque altro paese) nuova strategia abbia ridotte possibilità di portare miglioramenti. Ecco l'articolo, tradotto in italiano da altrenotizie, contenente i 9 paradossi.

"L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità", John Fitzgerald Kennedy

0 commenti:

Posta un commento