8 gennaio 2007

La religione dell'odio razziale

Ogni tanto capita che i giornalisti a servizio della propaganda sbaglino. Accade raramente, ma si tratta di occasioni da non perdere per verificare quanto i notiziari siano in grado di controllare il pensiero dei destinatari. Mi riferisco al caso della strage di Erba. Una vicenda di cronaca nera che inizialmente si prestava benissimo a fomentare la religione dell'odio razziale che alimenta la stragrande maggioranza delle guerre attualmente combattute nel globo terracqueo. Notizia che avrebbe alimentato i pregiudizi nel pubblico etichettando l'oggetto "immigrato", bersaglio della campagna propagandistica, come qualcosa che la gente teme, odia, evita o trova indesiderabile e che è una minaccia della società. L'evolversi della vicenda si è rivelato però nefasto ai fini di tale scopo, perchè sembrerebbe che a macchiarsi di tale strage sia stata una coppia di coniugi italiani. Abilità dei giornalisti nostrani sarà quella di rendere tale caso come specchietto per le allodole, per non parlare di quello che sta accadendo in Somalia, dei minatori siberiani o dei piani mediorientali di Israele. Queste generalizzazioni sono utilizzate anche per fornire risposte semplici a problemi sociali complessi, politici, economici o militari. Sono sempre presentate come minaccia per ogni singolo cittadino, per alimentare una delle meglio riuscite tecniche di produzione della propaganda, "l'Effetto gregge", che consiste nel persuadere il pubblico a prendere una certa strada perché "tutti gli altri lo stanno facendo. Vi vogliono pieni di emozioni negative perchè è più facile dividere la gente emozionalmente che intellettualmente. Se rimuoviamo il pensiero critico, la gente viene manipolata più facilmente. Questa operazione è attuata continuamente mescolando, colpendo, eccitando tutti noi uno contro l'altro in minoranze polarizzate, separate, vittimizzate, circondate dai nemici. Citando Catone, politico romano: "Noli tu quaedam referenti credere semper: exigua est tribuenda fides, qui multa locuntur (Non credere sempre a chi ti dà notizie: bisogna avere poca fiducia in chi parla molto)".

"Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità", Paul Joseph Goebbels

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, sono giunto al tuo blog leggendo quello di Beppe Grillo.
Scrivi cose interessanti, ma il distico di Catone vale anche per te.
E' un commento da lettore interessato a notizie fresche, vere, che squarcino il velo di falsità che permea tg e giornali troppo spesso...
Cita le fonti, riporta, linka, riunisci...più dati (veri) porti a supporto di quanto scrivi più sei credibile.
Posso consigliarti un libro interessante ? "Goodbye Europa" di Giavazzi/Alesina (ed. Rizzoli). Se ti capita leggilo...
Saluti
andy

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