5 gennaio 2007

La svolta democratica

(fonte: NYTimes)

"Una cosa è certa un orribile capitolo della storia irachena si è chiuso e ora si prospetta un capitolo di maggiori speranze per gli iracheni". Con queste parole il presidente americano George W. Bush ha commentato l'esecuzione dell'ex dittatore iracheno Saddam Hussein. Inutile sottolinare che questo è un ulteriore passo verso la "democrazia", termine virgolettato in quanto riferito non al suo significato originario, bensì all'interpretazione neocon, che esula da qualsiasi umana comprensione. Sembrano però in controtendenza le prime indiscrezioni del NY times sulla nuova strategia di guerra che la Casa Bianca definirà settimana prossima. Sicuramente ci sarà un radicale cambio ai vertici militari americani in Iraq: è stata infatti decisa la sostituzione del comandante delle truppe americane nel Paese, il generale George Casey e del numero uno del comando centrale (Centcom) del Pentagono, il generale John Abizaid. I generali saranno rimpiazzati rispettivamente dal generale dell'Esercito David H. Petraeus e dall'ammiraglio William Fallon (nella foto), attuale responsabile delle forze americane nel Pacifico. Ci troviamo quindi di fronte all'ennesima inversione di rotta targata Bush, che segue ai più noti congedi di Powell e Rumsfeld. Quello che però è interessante osservare non è tanto il cambiamento ai vertici quanto piuttosto la motivazione che ha spinto l'arbusto d'oltreoceano a prendere questa decisione, sembra infatti che i due illustri generali che hanno ricevuto il benservito fossero indicati come contrari all'invio di rinforzi a Bagdad. Una scelta che invece Bush pare ora orientato a prendere, inviando oltre 20.000 uomini in più nel paese. Questo ovviamente per attestare l'enorme successo militare e soprattutto democratico che la "guerra al terrore" sta conseguendo.

"Alcuni vorranno toglierci la sicura, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato e per coloro che vorranno ascoltare all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese", dal film 'V per Vendetta'

1 commenti:

Anonimo ha detto...

ho la sensazione che la storia di questa guerra, e di molte altre, si ritrovi già scritta mezzo millennio fa ne "il principe" di machiavelli nel quarto capitolo. Il moderno iraq non sarà uguale alla vecchia francia, però...

C'è chi dice che non sono mai esistite guerre giuste, ma per me rimane una guerra giusta quella contro la germania nazista e poche altre. Nonostante la mia idea di guerra (giusta o sbagliata), vorrei vedere la fine di questo conflitto.

Bush ha sostituito gli uomini al comando e forse manderà altri soldati,ma quanti soldati alleati sono andati via?

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