"Ogni famiglia nei paesi OCSE è oggi consapevole che l'infanzia sta cambiando sotto la pressione di forze che non vanno necessariamente nella direzione del miglior interesse del bambino. Allo stesso tempo, larga parte dell'opinione pubblica nei paesi OCSE sta acquistando sempre maggiore consapevolezza del fatto che molti dei laceranti problemi sociali che deteriorano la qualità della vita hanno le loro radici nel cambiamento del mondo dell'infanzia. Molti perciò sentono che è ormai venuto il momento di provare a riconquistare un certo grado di comprensione, controllo e orientamento su quanto sta avvenendo ai nostri bambini nei loro anni più delicati e vitali. Il processo inizia con la misurazione e l'osservazione. Ed è con l'intento di dare un contributo a questo processo che il Centro di Ricerca Innocenti ha pubblicato questo primo tentativo di analisi multidimensionale del benessere dei bambini nei paesi dell'OCSE.", Report Card Innocenti n. 7, pagina 39
14 febbraio 2007
Benessere e Felicità
Quando PIL e qualità della vita non coincidono. L'equazione Paese ricco uguale bambini agiati, in salute, istruiti, in buone relazioni con coetanei e famiglia, non è sempre veritiera. Il Centro di Ricerca Innocenti dell'UNICEF (IRC) pubblica oggi la Report Card n. 7 [*Pdf], il rapporto che si occupa del benessere dei bambini e dei giovani nelle economie avanzate del mondo, presentandone la prima valutazione approfondita. Per misurare il benessere sono state prese in considerazione sei dimensioni: agiatezza materiale, salute e sicurezza, istruzione, relazioni con coetanei e famiglia, comportamenti e rischi, percezione del proprio benessere da parte dei giovani. Nessuna di esse, presa singolarmente, può rappresentare una misura affidabile del benessere dell'infanzia nel suo complesso. Dall'indagine risulta complessivamente che non c'è un rapporto diretto tra la ricchezza dei paesi e il benessere dei bambini. Lo dimostra il fatto che un paese come la Repubblica Ceca (quindicesima) si piazza meglio rispetto a paesi molto più ricchi come la Francia (sedicesima), Austria (diciottesimo), gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, rispettivamente al ventesimo e ventunesimo posto.
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