[*newsweek] Il lavoro di Jabber Sowadi la dice lunga sull'abisso in cui l'Iraq sta sprofondando. É un mutahid al juthath, ovvero un "mercenario di corpi", che riceve tra i 300 e i 500 dollari per trovare i parenti dispersi, o più spesso per recuperare i loro cadaveri. Negli ultimi due anni ha tessuto una ragnatela informativa tra prigioni, ospedali, cimiteri e obitori. Il suo lavoro ultimamente procede a rilento, per ammissione stessa di Jabber gli squadroni della morte hanno infatti iniziato a nascondere i corpi delle loro vittime, abbandonando la vecchia usanza di lasciarli all'aria aperta. In sostanza il rapimento e l'assassinio degli irakeni è diventata una pratica molto più segreta. Le statistiche del novembre scorso mostrano che c'è stato un crollo degli omicidi (600) rispetto al dicembre dell'anno scorso (3000), ma questi numeri non riportano gli occultamenti messi in atto dai mercenari stessi, per stessa ammissione di Robert Lamburne, direttore del servizio di medicina legale dell'Ambasciata Britannica in Iraq. Negli scorsi due mesi più di una mezza dozzina di fosse comuni (aspetto che ricorda molto il vecchio regime di Saddam Hussein) sono state trovate in Iraq, la metà delle quali a Baghdad. Hicham Hassan, portavoce della Croce Rossa, ha affermato che molte milizie private agiscono facendo sparire le vittime dalla faccia della terra.
18 dicembre 2007
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[Cadaveri non identificati vengono portati a Najaf per la sepoltura]
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