25 febbraio 2008

Il ruolo delle Banche Centrali nella crisi economica

(fonte: blog.mises.org) I politici quotidianamente attribuiscono le più disparate teorie per spiegare le cause delle sventure economiche delle nazioni che governano. La minaccia dell'aumento dei prezzi, conseguenza dell'inflazione (ovvero l'aumento della massa monetaria) è uno dei principali problemi che affliggono i cittadini di ogni nazione. É sufficiente una rapida carrellata dei giornali nostrani per verificare che le cause di questi fenomeni sono spesso dei capri espiatori: talvolta è colpa del passaggio dalla lira all'euro [*1], talvolta dei commercianti cattivi, talvolta dall'aumento del prezzo del pane [*2] o dall'aumento del prezzo della benzina [*3]. Raramente (forse sarebbe più esatto dire mai) si cerca di superare queste motivazioni sbrigative ed errate per affrontare un'analisi approfondita delle cause di questo fenomeno che ha come ovvia conseguenza quella di ridurre il potere d'acquisto del singolo lavoratore, in particolare quello con lo stipendio fisso. Le cause delle crescenti problematiche che affliggono il nostro sistema economico sono da ascriversi alle Banche Centrali e all'essenza stessa del nostro sistema monetario. Le Banche Centrali (non fa differenza che si tratti della Fed statunitense o della BCE) create con lo scopo di garantire la stabilità monetaria e proteggere il potere d'acquisto, almeno a parole, stanno rivelando la loro vera natura. Il monopolio dell'emissione delle banconote, garantito dal governo, permette alle Banche Centrali di controllare completamente l'inflazione e di conseguenza, si impadronisce di un centro di comando vitale per il controllo dell'economia. Il seguente filmato mostra chiaramente quanto sia errato lasciare che il controllo totale della moneta (che non è altro che una merce come un'altra, scelta come mezzo di scambio in virtù della sua commerciabilità) sia nelle mani dello Stato e aspettarsi che lo Stato non usi quel potere a suo vantaggio e a vantaggio di coloro che sostengono i politici che siedono in Parlamento (o al Congresso).

[*Trascrizione in italiano su Luogocomune.net]

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