24 aprile 2008

Il penny e l'inflazione creata dalla Fed

Costa molto produrre soldi. Questo fatto non è tangibile solo per gli imprenditori e gli affaristi, ma anche per il Dipartimento del Tesoro. Per stampare banconote o coniare monete il Bureau of Engraving and Printing (la zecca statunitense, ndt) deve comprare tutte le risorse necessarie, compresa carta, inchiostro, macchinari e metallo. Nel caso delle banconote questi acquisti sono trascurabili in quanto è semplice aggiungere uno zero in più per coprire i costi. Per le monete non vale lo stesso discorso. Il prezzo dello zinco necessario a coniare i pennies è costantemente in crescita. Come riporta un articolo del New Yorker [*1], il costo di produzione di un centesimo oggi si aggira attorno a 1,7 centesimi; costa quindi quasi due centesimi produrne uno. Produrre una moneta a un costo maggiore rispetto al suo stesso valore è conosciuto come "signoraggio negativo". Questo fenomeno ha portato molti a mettere in discussione l'esistenza stessa del penny, proponendo di abolirlo. Comprendere il signoraggio negativo in termini economici porta invece alla conclusione opposta: le banconote da 100 dollari non dovrebbero essere più stampate.

Perchè il prezzo dello zinco sta salendo? C'è stato qualche drammatico cambiamento nell'industria mineraria o un'improvvisa catastrofe? No, perchè a confronto con molte altre valute e beni al mondo, il prezzo dello zinco non è aumentato. Piuttosto è la continua perdita di valore del dollaro la causa del prezzo in aumento. Più è grande l'offerta di un bene, minore sarà il valore di ciascuna unità. Fenomeno noto come la legge dell'utilità marginale. Applicando questa legge nell'ambito della moneta si giunge alla conclusione che quando la zecca stampa dollari, il valore degli esistenti diminuisce e quindi serviranno più dollari per acquistare metalli e altri beni. Il Governo è in grado di "stampare" denaro sia elettronicamente, manipolando i tassi di interesse, sia attraverso la creazione fisica di banconote e monete. Sebbene sia diventato molto più semplice aumentare le riserve semplicemente schiacciando un bottone, se la gente dovesse chiedere improvvisamente tutti i propri depositi bancari, sarebbe necessario che il governo stampasse un'incredibile quantità di denaro (o rifiutarsi causando più panico). Un così ingente incremento della massa monetaria causerebbe iperinflazione portando la società nel caos più totale. Il denaro è la linfa vitale dell'economia e rende il calcolo economico possibile. Le imprese sono in grado di decidere cosa produrre basandosi sui profitti, che sono valutati in termini economici. Senza soldi non può esserci un calcolo economico adeguato. Sarebbe come tentare di costruire una casa utilizzando una riga che costantemente si allarga e restringe.

In ogni caso non deve esserci iperinflazione perchè gli effetti della stampa di denaro siano percepiti.
Ogni aumento nell'offerta di denaro, per quanto sia minuscolo, diminuisce il potere d'acquisto dei dollari in circolazione e quindi distorce il calcolo economico. Ridurre il potere del governo di stampare moneta significa creare un'economia più prosperosa. Com'è possibile realizzarlo? Imporre che queste banconote vengano stampate a un signoraggio estremamente "alto" non è una soluzione perchè il governo sarà sempre tentato di pagare le spese stampando denaro. Quello che rende le monete e gli altri beni utilizzabili come valuta è semplicemente che non possono essere "stampati". Oro, rame e argento dovrebbero essere estratti dal suolo, così che il Governo sia limitato nelle spese e soprattutto nel provocare inflazione. In questo modo più sarà costoso il penny, o qualsiasi altra moneta, meglio sarà. La carta deve essere messa in discussione. Ha un senso dare a qualsiasi istituzione il diritto legale di stampare denaro ogni volta che lo ritiene necessario? Non c'è responsabilità fiscale finchè si ha un assegno in bianco.

Un esempio lampante delle devastazioni causate dalle aggressive politiche delle banche centrali è la nuova banconota da 50 milioni di dollari in Zimbabwe [*2] con cui ci si possono comprare appena tre pagnotte. Sebbene inizialmente stampare più denaro può causare un temporaneo boom economico e spingere la gente a spendere di più, un'economia del genere verrà rapidamente messa a soqquadro. La stampa di denaro del governo non migliora la condizione economica; la produzione nel mercato si. Nelle industrie in cui c'è innovazione e aumento della produzione i prezzi cadono. Ciò è palese nel settore tecnologico (le sue industrie sono quelle meno vessate dai regolamenti governativi, al contrario del sistema sanitario, dove i prezzi crescono vertiginosamente). La ragione per cui i prezzi nel settore tecnologico scendono è che il passo dell'innovazione e della produzione è più veloce dell'inflazione alimentata dal governo. Immaginate i risultati se avessimo una valuta stabile e i prezzi fossero in grado di ridursi in ogni ambito industriale.

In un mondo senza l'intervento governativo in economia e nell'offerta di moneta i prezzi cadrebbero fino a che il penny riprenderebbe la sua importanza. Invece di sminuire l'utilità del penny, gli economisti dovrebbero riconoscere la sua capacità nel combattere l'inflazione governativa e nel propugnare il ritorno a una valuta più stabile. Le monete possono essere costose da coniare per il governo, ma ci assicurano il mantenimento del loro valore, indipendentemente da quello che fanno le banche centrali.


Questa è la traduzione di un articolo di Max Raskin del Mises Institute. Potete contattarlo via mail o scrivere sul suo blog.

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