23 aprile 2008

Il prezzo della benzina

Il prezzo della benzina sono messi in discussione e i dirigenti delle compagnie petrolifere sono chiamati un'altra volta a dare spiegazioni davanti al Congresso. Chiaramente molti politici sapientoni e molti consumatori lamentano il costo crescente della benzina. Prima di unirci al loro coro, facciamo un passo indietro e domandiamoci: i prezzi sono davvero così alti? Un cambio di prezzo può essere il risultato dell'inflazione, delle tasse, del cambio del rapporto tra domanda e offerta, o una combinazione delle tre cose. Per prima cosa dobbiamo prendere in considerazione l'inflazione. Il risultato della scelta della Fed di stampare troppo denaro è di far perdere potere d'acquisto al dollaro: qualcosa che costava 1,00$ nel 1950, oggi si aggira attorno agli 8,78$. Analogamente per il prezzo della benzina, che nel 1950 era di 30 centesimi per gallone. Calcolando l'inflazione un gallone oggi dovrebbe costare 2,64$, supponendo che le tasse siano le stesse. Ma non è così. Nel 1950 la tassa per ogni gallone costituiva l'1,5% del prezzo. Oggi le tasse federali, statali e locali costituiscono circa il 20% del prezzo. Prendendo quindi in considerazione inflazione e tasse (e quindi senza considerare la domanda e l'offerta) il gallone di benzina che nel 1950 costava 30 centesimi oggi dovrebbe costare 3,13$. Ma nemmeno domanda e offerta sono rimaste invariate. L'economia mondiale sta crescendo e Cina e India ne sono lampanti esempi. Allo stesso tempo gli americani continuano a preferire mettersi alla guida di SUV e camion. Per quel che riguarda la benzina gli americani non hanno la possibilità di sfruttare le loro stesse riserve petrolifere. Inoltre, per via delle disposizioni del governo, per via delle disposizioni governative, l'ultima raffineria costruita negli Stati Uniti è stata completata nel 1976. In aggiunta, il Medio Oriente è politicamente instabile, cosa che comporta una serie di rischi per la maggior fonte di approvvigionamento di petrolio. É quindi ovvio che la domanda di benzina è aumentata, mentre le forniture sono diminuite. La media del prezzo della benzina negli Stati Uniti oggi è di 3,25$. La domanda è "perchè i prezzi della benzina non sono più alti di quanto lo siano adesso?".

Prendersela con le avide compagnia petrolifere per l'aumento del prezzo della benzina è semplicemente irresponsabile. Qui di seguito ecco i margini di profitto di poche industrie selezionate:


Il servizio pubblico dell'acqua ha margini di profitto maggiori rispetto ai principali fornitori di benzina e petrolio
! Perchè nessun amministratore delegato la cui azienda ha margini di profitto maggiori rispetto a quelli delle compagnie petrolifere è chiamato a dare spiegazioni al Congresso? Chiaramente i profitti delle avide compagnie non sono il problema. Mentre poco più del nove per cento del prezzo della benzina va a costituire profitto per le compagnie, approssimativamente il venti per cento del prezzo del gallone di benzina è costituito da tasse (federali, statali e locali). Quelli che chiedono l'intervento del Governo affinchè faccia qualcosa per il prezzo della benzina o sono troppo giovani o si sono già dimenticati la crisi petrolifera del 1979. In quel periodo, le restrizioni imposte sul prezzo della benzina hanno portato ad un'impossibilità per molti di reperire la benzina (
e questo dovrebbe essere d'insegnamento anche per chi, qui, chiede a gran voce l'intervento di Mr.Prezzi, NdT). L'unica cosa peggiore del "pagare troppo" la benzina è quella di non poterla reperire a nessun prezzo. Non facciamoci influenzare da politici o giornalisti che creano notizie che non hanno riscontro nella realtà. I fatti e la logica economica devono prevalere sulla retorica.

Questo pezzo è la traduzione di un articolo di Sterling T. Terrell (Ph.D. candidate in the department of agricultural and applied economics at Texas Tech University) riferito alle recenti decisioni della Casa Bianca di creare una speciale task force [*1] per investigare su eventuali frodi perpetrate dalle compagnie petrolifere. Se volete contattarlo in prima persona questa è la sua mail, e questo il blog.

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