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Si sono aperte due nuove falle nel sistema creditizio americano: si chiamano Fannie Mae e Freddie Mac, le principali "istituzioni" americane che operano nel campo dei mutui (ma in questo caso di quelli prime, quelli più sicuri, considerati "sani" fino a ieri). Si tratta di due GSE, Government Sponsored Enterprises, servizi finanziari creati dal Congresso degli Stati Uniti con la funzione di supportare il credito a specifici settori dell'economia. Fannie Mae è il nome con cui è conosciuta la Federal National Mortgage Association (FNMA), che ha avuto in pratica il monopolio dei mutui in USA da quando è nata (nel 1938) fino alla fine degli anni sessanta, mentre il nome completo di Freddie Mac è Federal Home Loan Mortgage Corporation (FHLMC). Due articoli dettagliati e quantomeno premonitori si possono leggere in lingua inglese su mises.org [* Freddie Mac: A Mercantilist Enterprise - *Fannie Mae: Another New Deal Monstrosity]. Sono risalenti rispettivamente al 2005 e 2007, ma che prevedevano lucidamente le conseguenze con cui oggi gli States stanno facendo i conti:
[...] the issue of risk has been largely ignored. On the basis of the kind of strategy Freddie Mac currently pursues, its business is far more volatile than its credit rating suggests and, despite the use of derivatives, is extraordinarily exposed to interest rate risk. This simple fact means the company's past performance is in no way a barometer of future performance. The earnings suppression occurred during a period of declining interest rates. However, if the interest rate environment were to change dramatically, the company's significant gains in their portfolio could suddenly turn into significant losses. Indeed, it appears that the most recent monetary expansion being orchestrated by the Fed has led to a boom in the housing market as a result of depressed interest rates that are not likely to hold in the long-term. As this boom unravels and interest rates move upward, Freddie Mac could be left with large scale losses. The signs are already pointing in this direction.
Questo estratto è di più di 3 anni fa, eppure fotografa la situazione attuale. I prestiti di FNMA e FHLMC valgono complessivamente 5.200 miliardi di dollari. Per avere un'ordine di grandezza, quel volume di prestiti è pari al 58% dell'intero debito pubblico americano. Se dovessero crollare queste due "banche" la crisi dei mutui "subprime" sembrerà una modesta avvisaglia in confronto a questa deflagrazione. Paradossalmente l'attuale situazione disastrosa sarà peggiorata dal tentativo del Tesoro di salvare il salvabile. Queste le due contromisure [*1]:
[...] Treasury Secretary Henry Paulson swung the weight of the federal government behind Fannie Mae and Freddie Mac, the beleaguered companies that buy or finance almost half of the $12 trillion of U.S. mortgages.[...] Paulson proposed that Congress enact legislation giving the Treasury temporary authority to buy equity “if needed” in the firms, and to increase their lines of credit with the department from $2.25 billion each. The temporary authority may be for 18 months, a Treasury official told reporters on a conference call on condition of anonymity.
Ampliare le linee di credito e ripianare il debito garantendo l'accesso allo sportello per l'erogazione del credito al tasso di sconto. Insomma se le due istituzioni dovranno essere salvate sarà grazie alla stampa di nuovo denaro, ovvero un'espansione della massa monetaria (inflazione) con la conseguente perdita d'acquisto dei salariati. Ecco sinteticamente le conseguenze, riassunte dal presidente della Rogers Holdings [
*2]:
Taxpayers will be saddled with debt if Congress approves U.S. Treasury Secretary Henry Paulson’s request for the authority to buy unlimited stakes in and lend to Fannie Mae and Freddie Mac, Rogers said in a Bloomberg Television interview. Goldman Sachs Group Inc. analyst Daniel Zimmerman predicted the mortgage finance companies’ shares may fall another 35 percent. “I don’t know where these guys get the audacity to take our money, taxpayer money, and buy stock in Fannie Mae,” Rogers, 65, said in an interview from Singapore. “So we’re going to bail out everybody else in the world. And it ruins the Federal Reserve’s balance sheet and it makes the dollar more vulnerable and it increases inflation.”
Tanto per cambiare tutto questo casino lo pagheranno i contribuenti, con una sorta di "socializzazione del debito" e più in generale chi possiede dollari. L'ennesima conferma delle teorie di Von Mises sull'intervento statale in economia, riassunte in questo articolo di Llewellyn H. Rockwell, "Freddie, Fannie, and Curses on FDR".
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