15 settembre 2008

Considerazioni vegetariane

Riporto qui un mio contributo ad una discussione su Luogocomune ("Il cibo dell'uomo"), che verte principalmente sulla necessità per ciascun individuo di modificare singolarmente le proprie abitudini di vita a tavola, affinchè ci si diriga verso un futuro ecologicamente sostenibile.
In realtà far vertere il dibattito su un piano puramente morale, emotivo ed etico è l'unica strada percorribile. Il motivo è presto detto ed è principalmente lo stesso di tante altre battaglie portate avanti da differenti gruppi ecologisti/proibizionisti nei confronti dei propri simili. L'analogia con il mercato della droga o con la battaglia al riscaldamento globale è piuttosto palese. In ciascuno di questi casi si sostiene che il reale problema sia il singolo consumatore piuttosto che le aziende che non rispettano determinati parametri o le organizzazioni che sostengono traffici illeciti. Una logica che può essere riassunta in una semplice affermazione: "Il problema sei tu, non loro". Con il loro si intende lo Stato che teoricamente dovrebbe tutelarci da eventuali frodi, gli ispettori sanitari che dovrebbero controllare la bontà di determinate merci e la correttezza dei loro processi produttivi e così via. Insomma tutta gente che tu paghi per occuparsi di te e che alla luce degli inquinanti presenti in ciascun cibo pensa ad altro.

Il rimedio logicamente più efficiente sarebbe quello di sostituire gli inefficienti controllori (per taluni quello di eliminarli, ma si tratta di pazzi!), piuttosto che cercare di convincere ogni singolo consumatore a cambiare fornitore o dieta. Per il semplice motivo che il primo sforzo comporta un impiego di tempo e denaro infinitesimamente minore rispetto al secondo. Chiunque, dotato di un minimo di senno, riterrebbe più proficuo far chiudere l'azienda che non rispetta le norme, anche perchè, nel caso del dibattito sul "cibo dell'uomo", in una radicale svolta mondiale dei singoli verso il vegetarianismo, niente sarebbe d'ostacolo all'azienda omicida nel suo cambiamento dall'allevamento alla coltivazione mantenendo gli stessi inquinanti e gli stessi pesticidi (magari anche con il finanziamento dello Stato per il servizio reso alla nuova società dei seguaci della pellagra). Analogamente niente impedirà all'azienda di continuare a sfruttare i braccianti [*link], visto che gli sforzi sono tutti incentrati sul consumatore. Certo quello che vive di stenti nei campi merita di morire in quanto l'uomo merita di estinguersi, come auspicato nell'intervento #10 di questa discussione (notare che i ripetuti attacchi contro l'animale "uomo" non destano lo stesso sdegno che quelli contro l'animale "pollo", il che fa sorgere il dubbio che la vita della bestia da soma valga di più di quella del bimbo palestinese). Non stupisce il fatto che non si sprechi una parola per parlare di biodiesel, una delle principali cause della scarsità di cibo e dell'aumento del prezzo dello stesso nell'ultimo periodo [*link]. Mai che si vada a toccare l'ennesimo business gonfiato dai sussidi statali e dai soldi stampati dalla Fed o dalla BC di turno.

Non prendo nemmeno in considerazione l'idea che ciascuno possa avere un orto personale. Risulta già impossibile acquistarsi 100mq di appartamento, figuriamoci ulteriori 20mq soleggiati da curare quotidianamente. Peraltro possedere un orto non significa minimamente essere al riparo dalle "aziende cattive". Una peronospora che prolifera dopo una primavera umida può farci assistere impotenti alla morte di solanacee, patate e pomodori. Il marciume apicale per mancanza di calcio può prendere i pomodori, costringendoci a comprare concime ricco di minerali dalle aziende di cui sopra. Oppure la pacciamatura del terreno può favorire il proliferare della zanzara tigre. Questo giusto per elencarvi alcune sfighe, piuttosto comuni, che mi sono capitate negli ultimi anni. Certamente un vegetariano non avrà di questi problemi perchè Gaia, in quanto essere senziente, così come le zanzare tigre, gli eviteranno qualsiasi intoppo per andare a colpire il sadico carnivoro.

La "battaglia ai carnivori" si risolverebbe quindi con l'ennesima tassa, o peggio, con la proibizione di qualsiasi materia organica costituente gli animali [*link], proprio come si è risolta la "battaglia alla droga" (con i grandiosi risultati che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni), la "battaglia al fumo" e come si risolverà la "battaglia al riscaldamento globale". Meno libertà e più tasse, perchè il problema è il consumatore. Inutile dire che questo genere di provvedimenti dementi vanno a penalizzare anche i produttori virtuosi che cercano la qualità, visto che la loro merce sarà resa inaccessibile da tasse (poi utilizzate per bombardare con l'ecosostenibile uranio impoverito il Kosovo) o addirittura proibita, con i ringraziamenti delle organizzazioni criminali. Superfluo aggiungere che questo non impedirà ai piani alti (quelli dei proibizionisti di cui 1 su 3 si presenta strafatto di coca in parlamento) di continuare con la propria dieta onnivora impuniti.

Se poi ci si vuole fare un'idea di dove si stia andando a parare, ecco un breve sunto in inglese di quella che è la società teorizzata dagli ecologisti [*link]:

"We need to radically and intelligently reduce human populations to fewer than one billion.... We need to stop burning fossil fuels and utilize only wind, water, and solar power with all generation of power coming from individual or small community units like windmills, waterwheels, and solar panels. Sea transportation should be by sail.... Air transportation should be by solar powered blimps when air transportation is necessary. All consumption should be local. No food products need to be transported over hundreds of miles to market. All commercial fishing should be abolished. If local communities need to fish the fish should be caught individually by hand. Preferably vegan and vegetarian diets can be adopted.... We need to remove and destroy all fences and barriers that bar wildlife from moving freely across the land.... We need to stop flying, stop driving cars, and jetting around on marine recreational vehicles.... Who should have children? Those who are responsible and completely dedicated to the responsibility which is actually a very small percentage of humans...."

Una società in cui non si può viaggiare, non si può pescare a fini di vendita e non si possono avere figli a meno che qualcuno pagato coi vostri soldi non decida il contrario. Inutile ipotizzare la propria vita all'interno di questo contesto; voi, i vostri cari e i vostri conoscenti siete tutti sotto terra a concimare i "food products".

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