9 settembre 2008

Al bando i carnivori

Ennesima puntata della serie "Siamo in buone mani!". Rajendra Pachauri, presidente dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), durante un meeting a Londra organizzato dalla Compassion in World Farming (CIWF), a cui ovviamente si saranno recati tutti in bici o a piedi, ha colto l'occasione per richiamare l'opinione pubblica, invitandola a mangiare meno carne. Per quale motivo il responsabile di un'organizzazione premiata con il Nobel (sic) dovrebbe interessarsi alla dieta di ogni essere umano? Perchè allevamento e produzione di carne sono responsabili del 18% dei gas serra emessi in atmosfera. Fate bene attenzione alle sue dichiarazioni [*bbc]:
"The UN Food and Agriculture Organization (FAO) has estimated that direct emissions from meat production account for about 18% of the world's total greenhouse gas emissions,[...] So I want to highlight the fact that among options for mitigating climate change, changing diets is something one should consider."
Nessun riferimento agli allevamenti in batteria o a sfruttamenti del territorio che violano la legge. Il dito è puntato contro il generico allevamento, attività remotissima che forse precede anche l'agricoltura e che rappresenta una razionale evoluzione dell'uomo. Il problema quindi è chi mangia carne, come se il modo migliore per risolvere un problema sia quello di modificare le abitudini di 6 miliardi di persone piuttosto che penalizzare le singole aziende fuorilegge. L'umanità intera è il nemico contro cui scagliarsi e i provvedimenti vanno presi nei confronti del singolo. Proseguendo nell'articolo le intenzioni del nostro presidentissimo vengono però rivelate: "I would like governments to set targets for reduction in meat production and consumption [...] if there were a (global) price on carbon perhaps the price of meat would go up and people would eat less". Ecco il mistero svelato: l'ambientalismo come nuovo fascismo, come pretesto per modificare le abitudini di ciascuno e creare dal nulla nuove tasse che poi andranno a rimpinguare le tasche di politici e di industriali. Non poteva ovviamente mancare il riferimento all'impronta ecologica:
"Surveys show people are anxious about their personal carbon footprints and cutting back on car journeys and so on; but they may not realise that changing what's on their plate could have an even bigger effect."
Stranamente la carbon footprint viene lasciata da parte quando si tratta di parlare del DU in ex-Jugoslavia o del costo ambientale della guerra in Iraq/Afghanistan, ma al contrario viene sbandierato quando si tratta di invitare ciascuno a modificare in peggio le proprie abitudini, rinunciando all'auto o al cibo. Oppure quando si devono progettare nuovi edifici "sostenibili":

Questo gioiello architettonico potrebbe in futuro sostituire le nostre tristi e non sostenibili città:
When it comes to sustainability, there may be lessons to be learned from ancient Mesopotamania. An environmental design company called Timelinks (based in the surprisingly environmentally innovative Dubai) has come up with an idea for a city complex that rivals the pyramids. The ancient ziggurats were towers of receding stories with a temple at the top (better for the priests, apparently, to escape rising flood waters). Timelinks envisions its Ziggurat to be a carbon-neutral city of as many as a million people living in 2.3 square kilometres where cars aren’t allowed. Much like a pyramid-shaped Masdar. The prototype will be exhibited at Cityscape Dubai, a business real estate convention in October. The Ziggurat will be almost totally self-sufficient energy wise, according to Ridas Matonis, the managing director of Timelinks. Powering the city will be through steam power and wind turbine technology. Part of what makes Ziggurat so sustainable is piling people on top of each other means using less space. The developers believe that whole cities can be accommodated in less than 10% of the original land surface. [*]
Una città a struttura piramidale. Che c'è di meglio di un simbolo del controllo e dell'ordine gerarico?!

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