12 ottobre 2011

La Distruzione Pianificata

Il sopprimente interventismo governativo degli ultimi decenni sta producendo gli effetti che qualunque economista austriaco sarebbe in grado di anticipare: guerre, oppressione delle masse da parte di governi dittatoriali e corporazioni, depressione, consumo di capitale, miseria e cattiva allocazione delle risorse. Proprio quest'ultimo aspetto è chiaro nel video che segue in cui l'ex Presidente del Comitato dei Governatori della FED Alan Greenspan, purtroppo non sotto l'effetto di acidi, sostiene che la soluzione più economica e sostenibile alla crisi economica sia quella che il Governo stesso compri le case per poi distruggerle. L'aspetto paradossale dell'interventismo è che questa crisi viene tuttora ritenuta una conseguenza del libero mercato e quindi soluzioni folli come questa vengono ritenute necessarie per arginare la crisi capitalista. Nonostante l'attuale crisi sia la lampante conseguenza delle politiche interventiste, la popolarità di queste dottrine autodistruttive continua ad aumentare. 

 


Continuando sulla via dell'interventismo, sia in antichità (l'Impero Romano) che nel recente passato (la Germania di Bruning, che ha aperto la via all'interventismo nazista), ci si avvicina a passi spediti verso la fine. Abolendo il calcolo economico, l'adozione di un socialismo in tutto il globo porterebbe a un caos completo e alla distruzione di qualsiasi forma di cooperazione sociale nella divisione del lavoro, caratteristica che distingue l'uomo dal resto degli animali. La confisca del "sovrappiù" a una parte della popolazione, con lo scopo di consegnarlo in maniera del tutto arbitraria ad un'altra, non può continuare all'infinito. Quando l'abilità viene flagellata in favore di un bisogno del tutto soggettivo e arbitrario, prima o poi questa si esaurisce ed è quindi impossibile continuare a estorcere come parassiti. 

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