Il 31 agosto il Presidente Obama ha dichiarato la fine della missione di combattimento irachena, che durava ormai da 7 anni, affermando che gli Stati Uniti hanno adempiuto alle loro responsabilità. Queste le sue parole testuali:
"Abbiamo mandato i nostri giovani uomini e le nostre giovani donne a compiere enormi sacrifici in Iraq, e speso molte risorse all'estero in un tempo di budget molto ristretti a casa. Nonostante questo notevole capitolo nella storia degli Stati Uniti e dell'Iraq, noi abbiamo assolto i nostri compiti. Ora è tempo di girare pagina."
Le parole di Obama sono semplici menzogne e il "ritiro" non esiste se non nell'artificio neolinguistico, come è già stato spiegato, che di fatto consiste nel cambiare il nome a delle truppe che fino al 30 agosto erano di combattimento e il 31 agosto diventano di addestramento. A dimostrazione del fatto che non sia cambiato assolutamente nulla, unaa notizia riportata da AP, risalente a poche ore fa:
Pochi giorni dopo la decisione ufficiale della fine delle operazioni di combattimento e dell'annuncio che l'Iraq fosse in grado di difendersi da solo, truppe americane questa domenica si sono trovate nel bel mezzo di una battaglia contro militanti pesantemente armati che hanno assaltato un quartier generale iracheno nel centro di Baghdad. É stato il primo scontro a fuoco che ha coinvolto le truppe statunitensi a Baghad dalla scadenza formale della missione di combattimento del 31 agosto sorso, mostrando che le truppe americane rimaste nel paese sono ancora coinvolte nei combattimenti. [...] Le truppe americane che sono rimaste coinvolte nel combattimento e hanno provveduto al fuoco di copertura per i soldati iracheni hanno attaccato i guerriglieri che si erano posizionati all'interno del complesso d'addestramento per i soldati iracheni, ha affermato il portavoce dell'esercito americano Erico Bloom. Le forze irachene hanno anche richiesto l'aiuto degli elicotteri statunitensi, dei droni e degli esperti d'esplosivi. Nessun militare delle truppe americane è stato ferito.
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