7 dicembre 2011

Una Manovra nel Baratro

La manovra è passata. Il motivo per cui Monti è stato chiamato è ora palese anche ai più ciechi ed è scritto all'interno del testo della stessa: "Il ministero dell'Economia fino al 30 giugno 2012 è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni, o a partire dal 1 gennaio 2012 a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite". La garanzia alle banche che i titoli non sprofondino immediatamente è stata data, assolvendo così ogni richiesta dei possessori esteri del nostro debito. Se c'è chi ha gioito, dall'altro lato il countdown è stato accelerato e il crash si avvicina a passi spediti. La manovra avrà effetti depressivi che fermeranno ulteriormente l'Italia, tutto per un bottino di 30 miseri miliardi, una somma con cui non riusciranno nemmeno a pagare 4 mesi di interessi sul debito che loro stessi hanno contratto. Per sostenere un sistema insolvente per natura [*1] vi spoglieranno di ogni bene, secondo quel principio tanto caro ai socialisti di ogni latitudine per cui la ricchezza è figlia del peccato e dell'evasione fiscale. Hanno tassato casa, facendola diventare un bene di lusso che a breve verrà considerata come una barca sopra i 10 metri, e benzina seguendo lo stesso principio: il banale motivo è che il primo non può scappare e della seconda non si può fare a meno. In compenso nessun taglio alla spesa, la ricchezza dei cittadini nasce dall'evasione che deve essere eliminata, mentre quella dei politici deve essere continuamente alimentata da una crescente spesa pubblica. L'idea è ormai diventata un meme e difficilmente verrà rimossa dalla testa degli italiani: chi lavora e produce è un ladro, chi governa è un benefattore, nonostante a differenza dei primi i suoi guadagni non sono commisurati all'andamento dell'economia reale, ma dall'avidità dell'apparato pubblico. Il risultato è una manovra di cui su 30 miliardi di euro 25 sono di nuove tasse [*2]. Ma, come ci spiega Michael Rozeff nel suo articolo, l'esproprio statale ha effetti depressivi sull'economia e questa manovra non ha fatto altro che accelerare ulteriormente il countdown del crollo della moneta unica e soprattutto delle casse del nostro stato. Questo pezzo è chiaro e semplice e contiene al suo interno un gran numero di spiegazioni di carattere sociale ed economico su come lo stato possa contrarre debito e come sia incentivato ad alzare le tasse senza freno per porre rimedio ai suoi errori e per nutrire tutti coloro che lo sostengono e stanno al suo capezzale. Vale certamente la pena di leggerlo:
Dove c'è lo stato c'è il potere di tassare; i burocrati non possono governare senza tassazione. Come scrisse Ludwig Von Mises nel suo testo l'Azione Umana: "I fondi che un governo utilizza per qualsiasi fine sono riscossi attraverso la tassazione". O come afferma Murray Rothbard in Man, Economy and State, "tutte le azioni dello stato scorrono sul binario fondamentale dell'intervento fiscale...". Dove c'è lo stato c'è anche la crescita dello stesso. Perché lo scopo di uno stato è quello di ingrandirsi? Una teoria è che i gruppi di interesse mirano a usare il potere fiscale dello stato a loro esclusivo beneficio. Come scrive Richard Ebeling in The Freeman, Ideas in Liberty: "Fino a quando molte persone vogliono che il governo utilizzi il suo potere di tassare e regolamentare a loro beneficio e a spese degli altri, esso manterrà il suo potere e continuerà ad accrescerlo". questo articolo suggerisce una teoria complementare. Quando il potere fiscale è conferito ai governanti, molti incentivi dannosi vengono necessariamente convogliati con esso. Questo incoraggia i burocrati ad espandere i loro atti distruttivi. 
Incentivi 
Le azioni intenzionali comportano scelte tra delle alternative. Le scelte comportano incentivi (ricompense) e disincentivi (costi), ed entrambi possono essere sia monetari che non. Considerate, ad esempio, le disposizioni di giustizia della Corona durante l'Inghilterra medievale. I pregiudicati condannati venivano di solito impiccati e i loro beni requisiti dalla Corona, sebbene il Re avrebbe potuto perdonare un criminale che avrebbe accettato di servirlo nell'esercito. Questa struttura di incentivi motivava la Corona affinché condannasse i criminali, perché per ogni condanna il pagamento poteva consistere o nelle proprietà dell'impiccato o nel suo utilizzo come soldato (gli incentivi). La Corona aveva anche disincentivi, non quantificabili economicamente ma costituiti dalla slealtà, dalla disaffezione, dalla perdita di reputazione e dal risentimento, se condannava ingiustamente persone innocenti. In questa struttura di incentivi, la Corona mostrava entusiasmo nell'arrestare e condannare criminali (e forse anche chi non lo era). La struttura incentivante induce anche la Corona a cambiare le leggi, con lo scopo di rendere un maggior numero di azioni dei crimini. Se questa dinamica sembra simile al caso della polizia e dei comuni negli Stati Uniti che beneficiano dalla confisca e dall'appropriazione di beni e dalla risultate espansione di crimini soggetti a confisca ed esproprio, è perché lo è. 
Incentivi Nocivi del Potere Fiscale 
I pianificatori, essendo umani, hanno dei desideri che sperano di raggiungere, mete come fare del bene (per come lo intendono loro), il potere, la gloria, il denaro, la soddisfazione del proprio ego, orgoglio, rispetto, adulazione, sicurezza, il sostegno al povero, la fine del capitalismo, la diffusione della democrazia, etc. Comunque, ciò che vogliono i pianificatori non è quello che vogliono gli individui. I singoli hanno idee molto diversificate su ciò che desiderano, come dimostrato dai molti stili di vita. Ovviamente, i pianificatori non sono in grado di scegliere delle azioni che soddisfino ogni preferenza individuale, anche se ne sono a conoscenza; allo stesso modo nessun burocrate sa ciò che i singoli vorranno tra 10 minuti da adesso. Dal momento che i pianificatori prosciugano le risorse dei contribuenti e le spendono in progetti che non possono soddisfare le preferenze dei singoli, consegue che i pianificatori distruggono la felicità di coloro che tassano. Quando sono costretti a impiegare le loro risorse personali, i pianificatori hanno dei disincentivi a spendere. Il potere di tassare rimuove questi disincentivi, ovvero, fornisce loro un incentivo a raggiungere i loro scopi. Di conseguenze, sono incoraggiati a intraprendere azioni come guerre per fermare tutte le guerre, guerre per una futura democrazia, grandi balzi avanti, guerre alla povertà, alla droga e al terrore, genocidi, programmi devastanti, espansioni territoriali, sussidi e garanzie, feste sontuose, intrattenimenti, aeroplani e limousines, volumi di regolamenti che uccidono i mercati, eccetera. Mentre alcuni "soggetti" guadagnano da queste depredazioni e le influenzano, diventando così loro stessi pianificatori, per molti altri ciò non vale. Essi possono solo votare o scrivere lettere, mezzi praticamente inutili per poter influenzare le azioni di chi comanda. I voti si esprimono verso rappresentanti, non verso dei progetti; ed essi avvengono solo in intervalli non frequenti, durante i quali i pianificatori creano numerosi fatti compiuti. Nessun votante può unilateralmente ritirare il suo supporto nei confronti della guerra alle droghe, della guerra al terrore, del programma di sicurezza sociale o qualsiasi altro programma statale. La libertà di agire è il primo dei cattivi incentivi che accompagnano il potere fiscale dei burocrati. Il secondo è quello di aumentare le tasse riscosse, che non è auspicabile poiché permette di finanziare un maggior numero di azioni sbagliate. Gli aumenti delle tasse sono prevedibili perché i pianificatori guadagnano da essi fino al punto in cui il costo dei voti persi non è eccessivo. La struttura di incentivo insita nel potere di tassare è incredibilmente maligna perché i burocrati controllano l'ammontare dell'incentivo! Essi possono alzare le tasse secondo la loro volontà, rimanendo solo soggetti alla perdita di alcuni voti, conseguenza che possono prevenire con diversi stratagemmi. Terzo punto, la tassazione fornisce un potente incentivo per raccogliere fondi chiedendo prestiti. Senza disporre delle tasse per pagare l'interesse e il capitale, uno stato non potrebbe contrarre gran parte di debito. Con questo potere lo stato può prendere denaro in prestito e espandersi, ipotecando i suoi futuri contribuenti. Le generazioni future dovranno pagare questo debito con i loro risparmi, con conseguenze dannose per loro. Inoltre, avendo contratto un debito, lo stato è incentivato a pagarlo con del denaro maggiormente svalutato. Il potere di tassare porta lo stato a rimpiazzare il conio privato con una valuta statale e quindi alle molte distorsioni che porta l'inflazione della moneta. Quarto, il potere di tassare fornisce ai pianificatori un incentivo a istituire programmi che distribuiscono la ricchezza e creano dipendenza. Gli schemi di distribuzione sono cresciuti enormemente negli Stati Uniti solo dopo che lo stato ha guadagnano il potere di tassare le rendite. Questi programmi nocivi vanno a beneficio dei pianificatori. Essi creano la dipendenza dallo stato tra quei dipendenti che temono di perdere i loro sussidi dallo stato, e questo supporto complica enormemente qualsiasi sforzo per ridurre l'influenza del leviatano. Quinto, il potere di tassare è il potere di vendere o scambiare una riduzione fiscale in cambio di favori o donazioni, come il potere di estorcere denaro o di evitare ulteriori imposizioni fiscali. La corruzione degli ufficiali viene così incoraggiata. Inoltre, queste attività creano una tassazione diseguale e provocano inefficienze economiche. Sesto punto, i pianificatori hanno degli incentivi affinché camuffino i loro prelievi in modo tale che ciascuno non sappia nemmeno quante tasse sta pagando. Essi diffondono ampiamente il dolore fiscale affinché questo sia più sopportabile. Questo è il motivo per cui essi creano tasse ritenute alla fonte, tasse per la sicurezza sociale, tasse sulla benzina, tasse a libro paga, tasse sulle vendite, tasse sul valore aggiunto, eccetera. In aggiunta essi rendono i codici fiscali così complessi che persino gli esattori non sono in grado di comprenderli. Dopo un po' l'attenzione del pubblico si sposterà sulla complessità del sistema fiscale piuttosto che sulle tasse stesse. Coloro che dibattono sulla semplificazione del codice fiscale spesso affermano che il loro scopo è quello di abbassare le tasse. Essi potrebbero esser sinceri, e i maiali forse in futuro potranno colonizzare Marte; i pianificatori non hanno alcun incentivo a semplificare il sistema fiscale a meno che non si aspettino un guadagno, nel gettito, nel potere o in qualsiasi altro beneficio. Settimo, con il motivo di persuadere il contribuente affinché creda che spendono il suo denaro in maniera oculata e per buone cause, i pianificatori sono incentivati a mentire riguardo i benefici e i costi dei loro progetti e li riportano attraverso dati distorti e confusi. Se si intraprende una guerra, nessuno sarà in grado di determinare il suo costo a meno che non faccia una tesi di laurea sull'argomento. La NASA affermerà che i benefici del programma spaziale di shuttle "si possono trovare ovunque!" o che "... esso continua a dare un incredibile valore al popolo americano per i soldi spesi" mentre si dimenticano di dire che il costo del programma è di 173 miliardi di dollari [*3]. La verità è una vittima del potere fiscale. Ottavo punto, il potere fiscale incoraggia i pianificatori a adottare misure che funzionino male. Detta in un altro modo, essi hanno minori incentivi a spendere bene i soldi dei contribuenti perché essi non pagano personalmente il costo dei loro errori. Essi possono sempre raccogliere più soldi attraverso le tasse. Quindi, tutti i programmi finanziati dai soldi delle tasse saranno meno efficienti di programmi simili nel settore privato. Infine i pianificatori hanno un nono incentivo, per mantenere indefinitamente il potere di tassare.Ne nascono almeno tre attività distruttive. Una è quella di fare propaganda per giustificare le tasse. I pianificatori alzeranno costantemente di una tonalità i loro pianti circa delle imminenti calamità o problemi. Essi pubblicizzano "bisogni" disperati necessari per la sopravvivenza: programmi contro la povertà per prevenire la disunione o il crimine, proibizione delle droghe per prevenire minacce alla salute della nazione, sussidi per prevenire fallimenti o offerta di cibo agli agricoltori locali che sono la spina dorsale della nazione, e un'economia con una banca centrale per prevenire fallimenti bancari catastrofici. Normalmente i pianificatori si aggrappano alle paure degli individui e alle loro insicurezze, ai loro profondi desideri patriottici, nazionalistici e religiosi, al fine di giustificare le loro azioni. In secondo luogo i burocrati reclutano gruppi di propagandisti, all'interno e all'esterno del governo, che diffondono la linea del partito e in cambio ricevono denaro, favori o altri emolumenti che a loro interessano, compreso il potere e una sensazione di importanza. La conseguenza perversa è la corruzione del processo informativo della società. Un terzo mezzo per mantenere il potere di tassare è di diminuire le critiche nei confronti dei burocrati. Dove le voci contro il prelievo fiscale guadagnano influenza, per i governanti le cose si mettono male. Al contrario essi provano a fermare e sopprimere queste critiche. Tristemente, la libertà di parola e il potere di tassare sono incompatibili e i pianificatori ridurranno la libertà di parola appena possibili e con qualsiasi stratagemma possano inventarsi. 
Riassunto e conclusione 
Le scelte mirate nel campo del comportamento volontario delle persone normali tendono a migliorare le condizioni di vita. Le scelte mirate tra i burocrati tendono a distruggere la vita, perché i pianificatori agiscono secondo le loro volontà e non secondo quelle dei loro contribuenti. Nel 1819 John Marshall scrisse che "Il potere di tassare comprende il potere di distruggere". Anche se ignoriamo le motivazioni morali secondo cui le tasse sono un furto e ignoriamo le motivazioni conseguenti secondo cui le tasse ostacolano il conseguimento della felicità e abbassano l'efficienza economica, il potere fiscale è numerosi incentivi negativi che incoraggiano la distruzione in molti modi. La linea di fondo è questa. Non riponete alcuna speranza di miglioramento nel cambiare il partito o il burocrate, perché fino al momento in cui i burocrati hanno il potere di tassare useranno questo meccanismo a detrimento degli individui. Il potere fiscale fornisce al serpente statale le sue vittime: noi. Le tasse alimentano il mostro la cui crescita sparge veleno ovunque. Le tasse, con o senza rappresentanza, sono un male, che promuovono sempre i danni e la distruzione. Se siamo saggi, sconfiggeremo la bestia arrestando il suo potere di tassare.

2 commenti:

Francesco Simoncelli ha detto...

Ovviamente, i maiali sono più uguali degli altri.

Quest'ennesima porcata farà da sveglia alle pecore? Io dico che pascoleranno un pò per le strade e poi si allineeranno per la tosatura.

Nicolò ha detto...

Credo che tu purtroppo abbia ragione...

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