Speravo, dopo le elezioni, di non dover parlare più di lui, ma a quanto pare questo "teatrino" proseguirà almeno fino a maggio. È come se la coda viperina del 9 e 10 aprile investisse per forza di inerzia la massima istituzione dello Stato. E a Carlo Azeglio Ciampi fosse chiesto, moltiplicato e sublimato da una crisi senza precedenti, un ruolo quasi eroico di garanzia. Non è che l’esasperazione, si dice, delle tensioni create dall’ingorgo fra elezioni, scelta del presidente della Repubblica e incarico per formare il nuovo governo. Ma in realtà si assiste a qualcosa di più grave. A smantellare qualsiasi parvenza di normalità c’è il sospetto grave di «brogli» che Berlusconi alimenta e ha denunciato allo stesso Ciampi. Di fronte a questa virulenza destinata a crescere, non a rientrare, Ciampi può solo appellarsi alle regole costituzionali; e cercare di imporle alle parti in guerra. Ma sa bene che il suo ruolo sarà messo in tensione. Il risultato è quello di due Italie ancora più spaccate, se possibile, di quanto non siano state in campagna elettorale; e di un presidente della Repubblica invocato e lusingato da tutti; ma di fatto strattonato e inascoltato, perché i suoi appelli alla ricucitura del Paese vengono trattati dalla classe politica come lettera morta. Sta prevalendo la lettura più selvaggia ed «egoista » del quasi pareggio elettorale. Non un invito a prendere atto di rapporti di forza quasi identici, per costruire su quella divisione una fase nuova; ma il calcolo di forzare ed esasperare ulteriormente il profilo delle due Italie, fino a sfigurarlo e magari a lacerarlo. È un gioco ad altissimo rischio, del quale qualcuno magari dirà che entrambi gli schieramenti portano un po’ di responsabilità. Ma il governo uscente se ne sta assumendo una enorme: anche se cerca di scaricarla sugli avversari. In questo scenario apocalittico una notizia sta passando inosservata, le testimonianze che Fiorani sta rilasciando al gip Clementina Forleo in merito al processo relativo alla scalata ad Antonveneta. È a suon di denaro che Gianpiero Fiorani sostiene d'aver cementato la lobby pro-Fazio di parlamentari di Forza Italia e della Lega: una lobby schierata, nei passaggi legislativi più delicati e soprattutto nei giorni della battaglia sul ddl sul risparmio, a difesa del mandato a vita e delle prerogative dell'allora Governatore di Banca d'Italia Antonio Fazio. Ecco tutti gli articoli più significativi che sono riuscito a reperire in questi giorni:
- Il Patto della "Schiacchetrà" , l'accordo fra Berlusconi e Fazio
- La Lobby pro Fazio
- La smentita di P.Chigi, ansa.it
- Fazio: non ci fu alcun patto con il premier, Luigi Ferrarella
- I verbali delle intercettazioni, corriere.it
1 commenti:
Ciao .. sai cosa mi nausea?
Vedere che si stanno già contrattando posti di potere per potergli salvare il .. la faccia!!
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/politica/elezioni-2006-10/berlusconi-insiste/berlusconi-insiste.html
Nausea!
Se D'Alema ripete gli stessi errori del passato (mancata legge sul conflitto di interessi, intervento militare in kossovo, ecc.) allora significa che ci facciamo prendere proprio per il.. la faccia...
:)
:((((
Io non voglio che chi mi ha dato del coglione possa avere più nessun posto di potere!!
Grrrrrrrrrrrrr
Scusa il mio sfogo....
Ciao, Beppe
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