9 ottobre 2006

"Iraq" est omnis divisa in partes tres

(fonte: adnkronos - 8 ottobre)

Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush starebbe considerando l'ipotesi di suddividere l'Iraq in tre regioni autonome dando attuazione al progetto di una commissione indipendente del Congresso. Secondo fonti di Washington, il gruppo di studi sull'Iraq, co-presieduto dall'ex segretario di Stato James Baker, dovrebbe presentare, dopo le elezioni del prossimo mese per il Congresso, una relazione da cui risulta che in Iraq la situazione della sicurezza è ormai fuori controllo, con attentati con ordigni esplosivi, attacchi contro la coalizione e la violenza settaria che portano alla morte di almeno 100 persone al giorno. L'unica soluzione cui è giunta la commissione Baker è dunque quella del 'divide et impera', cioè di suddividere il Paese in tre distinte regioni autonome: una sciita, una sunnita e un'altra curda, al fine di riuscire a governarle. Questa idea, nuova e originale, oltre al De Bello Gallico ricorda un articolo pubblicato nel 1982 su Kivunim (rivista dell'Organizzazione Sionista Mondiale) e scritto da Oded Yinon, un giornalista israeliano dai legami con il ministero degli Esteri di Israele. La strategia di Yinon si basa su alcune premesse comprendenti la trasformazione di Israele in una potenza imperiale, che porti allo smembramento di tutti i territori arabi e alla loro successiva spartizione in piccoli stati impotenti, non equipaggiati per fronteggiare tale potenza militare. Riporto qui di seguito quello che Yinon disse sull'Iraq:


La dissoluzione di Siria e Iraq in aree separate che riuniscano in un unico gruppo persone di diversa etnia e religione, proprio come avviene in Libano, è per Israele uno degli obiettivi primari sul fronte orientale. L'Iraq in particolare, ricco di petrolio da una parte, ma totalmente diviso dall'altra, è, fra gli obiettivi israeliani, uno dei maggiori candidati. Il suo smembramento è anche più importante per noi rispetto a quello siriano, essendo l'Iraq più forte della Siria. A breve termine, è proprio la potenza irachena a costituire la maggiore minaccia per Israele. Una guerra fra Iran e Iraq lascererebbe quest'ultimo causando la sua sconfitta interna ancor prima che riesca ad organizzare una lotta su un ampio fronte contro di noi.. Ogni tipo di scontro inter-arabo sarà a nostro favore e accellererà il nostro scopo più importante di dividere l'Iraq in piccoli statarelli, come per la Siria e il Libano. [...]In Iraq una divisione in province sulla base di criteri etnici e religiosi, come in Siria all'epoca dell'impero ottomano, è possible. Così tre (o più) stati sorgerebbero intorno alle tre maggiori città - Bassora, Baghdad e Mosul - così le aree scite del sud si separeranno dal nord sunnita e curdo.”

"Questo grande male... da dove proviene? come ha fatto a contaminare il mondo? Da che seme, da quale radice è cresciuto? Chi ci sta facendo questo? Chi ci sta uccidendo, derubandoci della vita e della luce, beffandoci con la visione di quello che avremmo potuto conoscere? La nostra rovina è di beneficio alla terra, aiuta l'erba crescere, il sole a splendere? Questo buio ha preso anche te? Sei passato per questa notte?", Soldato Edward P.Train - La sottile linea rossa

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