(fonte: permanent.nouvelobs.com - le nouvel observateur - link)
Lunedì 30 ottobre una Organizzazione Non Governativa ha denunciato l'utilizzo di mercenari da parte del governo britannico, i quali vengono accusati, video alla mano, di gravi violazioni dei diritti umani. L'associazione "War on Want" denuncia nel suo rapporto l'aumento "esponenziale" della presenza di Società Militari Private (SMP), la cui sottomissione alle regole del diritto internazionale risulta estremamente difficile. Al fine di illustrare le derive di queste società, "War on Want" ha messo a disposizione sul suo sito una serie di video che mostrano dei soldati presentati come degli stipendiati di tali società e resisi colpevoli di gravi estorsioni. Sparando ai civiliCosì, in uno di questi video, alcune persone gironzolano in auto sulle strade irachene, sparando senza distinzioni sui veicoli di civili e colpendoli a caso. Su un altro possiamo vedere un cecchino al lavoro. L'associazione chiede al governo britannico d'interdire a queste società di prendere parte direttamente ai combattimenti e di agire come forze di sostegno. Malgrado la pubblicazione nel 2002 di un libro bianco del ministero per gli Affari Esteri sul tema, non è stata presa nessuna misura in merito. Alcuni dei loro impiegati sarebbero poi stati implicati nello scandalo delle torture inflitte ai prigionieri nella prigione irachena di Abu Ghraib. "In un contesto di conflitto come l'Iraq, la distinzione tra combattimento e sostegno al combattimento non ha più senso", afferma "War on Want" all'interno del suo rapporto. "Spesso non vi è alcuna percettibile differenza tra soldati regolari e forze di sostegno private ingaggiate per proteggere i convogli o il materiale. Il rischio di abusi dei diritti umani in una tale situazione è sempre presente ed è quasi impossibile avvalersi di dipendenti di SMP che rendeno conto delle loro azioni". "War on want" stima che le SMP britanniche si sono considerevolmente arricchite grazie a questo conflitto. Hanno ricavato dai loro contratti iracheni 1,8 milliardi di pound nel 2004 (2,68 milliardi di euro) contro i 320 milioni di pound (47,7 millioni di euro) nel 2003. "Il governo non ha potuto legiferare (contro I mercenari britannici) al fine di punire i loro abusi ai diritti dell'Uomo, come ad esempio durante l'utilizzo di armi da fuoco contro i civili iracheni" ha dichiarato John Hilary, direttore della campagna di "War on Want". "Come può, Tony Blair, sperare di riportare la pace e la sicurezza in Iraq permettendo a intere armate di mercenari di operare completamente al di fuori dalla legge?", ha poi aggiunto. Secondo stime fornite dal Congresso Usa, circa 48.000 dipendenti di SMP sono attualmente in Iraq, la maggior parte dei quali lavorano per compagnie britanniche. Queste cifre rappresentano quasi sette volte il numero dei soldati britannici (7.000) presenti nel paese. Da waronwant.org [*1] potete scaricare il rapporto completo in *PDF. Ed ecco i video in formato WMV, ripresi da *questa pagina.
Questo blog aveva già trattato argomenti relativi alla presenza di questa realtà in Iraq, in particolare con due discussioni, una che descrive dettagliatamente la presenza di *mercenari italiani e l'altra che forniva una piccola panoramica sulle *società statunitensi coinvolte. Invito chiunque volesse approfondire l'argomento a leggere il libro *Mercenari S.p.A., di Francesco Vignarca.
"Bellum quod res bella non sit ", Isidoro di Siviglia
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