30 marzo 2007

Acque internazionali?

"Mi auguro che sulla cattura dei nostri militari nello Shatt al Arab, in acque internazionali, Teheran si rende conto che ha sbagliato". Così si è espresso Tony Blair, il 25 marzo a Berlino. Alle dichiarazioni del capo di stato inglese sono seguite quelle del Ministro degli Esteri iraniano, Manouchehr Mottaki: "Le autorità iraniane hanno intercettato questi marinai in acque iraniane e li hanno detenuti in acque iraniane, e questa è una cosa già accaduta in passato. I britannici sono accusati di essere entrati nelle nostre acque illegalmente e stiamo esaminando le conseguenze". Si tratta quindi di un "sequestro" simile a quello che fu utilizzato come pretesto per aggredire Israele?

Analizzando attentamente una cartina della foce dello
Shatt al-‘Arab la risposta non può che essere affermativa. Di questo avviso è anche l'ex ambasciatore britannico Craig Murray, che afferma che in realtà questo confine virtuale fra Iran e Iraq, mostrato dal Governo britannico a difesa dell'operato dei suoi militari, non esiste. Prendendo per buone le coordinate britanniche sulla posizione della HMS Cornwall e del luogo in cui è avvenuto l'incidente, risulta che i marinai si trovassero molto più vicini al confine iraniano che a quello irakeno. Trattandosi di un confine mai ben definito (fu una delle cause scatenanti del conflitto tra Iran e Iraq negli anni '80) l'unico modo per determinarlo è utilizzare la convenzione delle Nazioni Unite che determina i limiti delle acque territoriali (articolo 7) tracciando un confine che sia equidistante dalle linee costiere dei paesi in questione. Graficamente, il risultato è il seguente (fonte: MoonOfAlabama blog).



Il cerchio rosso corrisponde alla posizione, da coordinate britanniche, della HMS Cornwell. La linea viola il confine immaginario tracciato seguendo le indicazioni della convenzione delle Nazioni Unite. La situazione è precisamente fotografata da Craig Murray, che scrive: "The Iran/Iraq maritime boundary shown on the British government map does not exist. It has been drawn up by the British Government. Only Iraq and Iran can agree their bilateral boundary, and they never have done this in the Gulf, only inside the Shatt because there it is the land border too. This published boundary is a fake with no legal force [...] None of which changes the fact that the Iranians, having made their point, should have handed back the captives immediately. I pray they do so before this thing spirals out of control. But by producing a fake map of the Iran/Iraq boundary, notably unfavourable to Iran, we can only harden the Iranian position."

Se quindi questo confine di fatto non esiste (come affermano diversi ufficiali, fra cui Peter Lockwood), perchè mai determinato da accordi fra i due paesi, come possono sia Iran che U.K. pretendere di avere ragione? Risultano quindi incoscienti e senza fondamento le dichiarazioni di Blair che cerca di spacciare come cristallina una situazione di difficilissima risoluzione, e l'ostinazione dell'Iran che getta benzina sul fuoco della sua già compromessa reputazione in Occidente.


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