7 luglio 2007

Biodiesel, soluzione o problema?/2

Se vi siete persi la prima puntata: Biodiesel, soluzione o problema?


Turni di 14 ore consecutive al giorno tagliando tonnellate di canna da zucchero sotto un sole cocente. Un salario sulla carta decente ma che veniva decurtato dalle trattenute in busta paga per il vitto, l’alloggio, il trasporto e persino per l’affitto degli attrezzi indispensabili per poter lavorare come il machete, i guanti e le protezioni di gomma per braccia e gambe.Più di mille lavoratori in condizioni di schiavitù sono stati liberati in una grande piantagione destinata alla produzione di bioetanolo nello stato brasiliano del Parà, in Amazzonia. La società proprietaria dei campi, la Pagrisa, ha negato le accuse spiegando che tutti i dipendenti avevano un regolare contratto di lavoro. [...] Con 17 miliardi di litri all’anno il Brasile è il principale produttore mondiale del biocombustibile derivato dalla canna da zucchero. Il presidente Lula da Silva non perde occasione per pubblicizzare il prodotto. Negli ultimi mesi si è fatto fotografare assieme a George Bush in una fabbrica d'etanolo della Petrobras, ha stretto accordi con il Giappone, la Germania, l'Italia, ne ha parlato anche alla recente riunione dei G8. Un combustibile sicuro, ha spiegato, rinnovabile e più economico rispetto al petrolio.L’interesse mondiale è cresciuto al punto che grandi investitori come George Soros hanno già comprato campi e raffinerie nelle sterminate pianure brasiliane. Ma il boom dell’etanolo presenta almeno due punti oscuri. Il primo riguarda per l’appunto le condizioni di lavoro dei cortadores, i tagliatori della canna. [...] Ma le obiezioni sul biocombustibile crescono anche dal punto di vista ambientale. Ad iniziare dalla pratica diffusa di bruciare i campi la notte precedente alla raccolta per rendere meno dura la canna da tagliare. Gli incendi fanno aumentare le emissioni di anidride carbonica compensando in negativo la pubblicizzata riduzione dei gas che causano l’effetto serra. Più politica la critica mossa da Fidel Castro secondo cui l'aumento delle coltivazioni di canna da zucchero farà crescere la fame nei paesi poveri. Tesi sostenuta anche dal relatore delle Nazioni Unite per l’Alimentazione Jean Ziegler che ha fatto l’esempio di alcune zone rurali del Messico, dove il prezzo del mais è aumentato del 16% a causa della minore offerta disponibile per la riduzione dei campi coltivati. Ricercatori dell'Università di Stanford hanno messo in guardia sul livello di ozono causato dai combustibili a etanolo, risultato più elevato di quello provocato dalle auto a benzina comune. Punti a sfavore che, forse ancor di più dei nuovi schiavi in Amazzonia, possono minare il progetto brasiliano di essere entro il 2020 il leader di un grande mercato mondiale di etanolo da duecento miliardi litri all'anno.


According to the report, co-written by the Organisation for Economic Development (OECD), biofuels will have a major impact on the farming sector. Even without demand for the "green" fuel, recent falls in output - thanks to drought and low stocks - will keep prices high, the report added.

The study predicts prices will rise by between 20% and 50% by 2016.

"Growing use of cereals, sugar, oilseeds and vegetable oils to satisfy the needs of a rapidly increasing biofuel industry is one of the main drivers in the outlook," said the report, which was co-written by the UN Food and Agriculture Organisation (FAO). Biofuels - made from grains, sugar and oilseeds - are gaining popularity as countries look to reduce their dependence on fossil fuels, cut carbon emissions and push farm revenues higher. According to the report ethanol production in the US, which mainly uses domestic corn, is expected to jump by 50% in 2007 - and to double by 2016. Meanwhile in Brazil - currently the world's fastest growing ethanol producer - biofuel output is set to hit 44bn litres over the next 10 years, 145% more than in 2006. "Bioenergies have become a key factor in the functioning of agriculture markets," Loek Boonekamp, a senior OECD official. "In the medium term we believe that they could lead to prices on international markets rising quite considerably, at higher levels than what we had predicted in former outlooks and above the average of the last 10 years." Looking ahead, the OECD And FAO expect prices to remain near the record highs they have hit in recent months. As well as biofuel demand, other temporary factors which led to low harvests last year, as well as fears of poor harvests in the future, are expected to underpin prices at their current levels. The rise in farm prices could contribute to rising inflationary pressures worldwide, along with increases in the price of commodities like oil.

1 commenti:

Takanis ha detto...

ho messo un link di questa pagina la mio blog xxi-secolo.blogspot.com

saluti
Takanis

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