[Baghdad - Iraq - 20.6.2007]
(fonte: Baltimoresun, Sen. Richard G. Lugar of Indiana) [...] This war has led to the deaths of hundreds of thousands and the wounding and traumatizing of millions of Iraqis. More than 4 million refugees - half of them children - have been forced to leave their homes. Unemployment is over 50 percent. The health care infrastructure is destroyed; more than 2,000 physicians have been killed, and many thousands more have fled the country. Iraqi girls as young as 12 have resorted to prostitution in their desperation to support their families. The education system also has been destroyed. Yet many of our politicians, fearful of being labeled as soft on defense, resort to blaming the Iraqis because they have not met our "benchmarks." [...]
Individual Americans donate billions of dollars to total strangers in a devastated area or because of the HIV/AIDS scourge. Americans fly all over the world to adopt orphans. Our people are good, but our government is no longer as good as its people. We now know that the facts about Iraq as given to us before the war by the president and his advisers were not true. Now it is up to our legislators to right this wrong perpetrated on the American - and Iraqi - people. [...]
[Soldati britannici picchiano bambini irakeni]
Secondo l’Unicef, fino al 2005 il 75 per cento dei ragazzi iracheni si recava regolarmente in classe. Oggi, è solo il 30 quello che frequenta un corso di istruzione primaria. L’instabilità dei territori, l’inaccessibilità delle risorse idriche e la difficoltà di procurasi da mangiare hanno scoraggiato i genitori a mandare i loro piccoli in aula. Le poche strutture rimaste sono sovraffollate e la qualità degli insegnamenti è spesso minima. Il pericolo è quello che questi bambini cadano nelle mani di organizzazioni terroristiche, disposte a fornire loro un’istruzione orientata a trasformarli in soldati.
[Children of Iraq]
(fonte: LaStampa) Si stava meglio quando si stava peggio. Lo denuncia [*con un rapporto, ndr] l' Onu: la situazione dell’infanzia, in Iraq, è peggiorata nel corso dell’ultimo anno. E' un bel paradosso, ma secondo Dan Toole, direttore dei programmi di emergenza dell’ United Nations Children, i bambini iracheni stavano meglio prima della guerra. E' un declino che pare inarrestabile. La situazione oggi è peggio di un anno fa, molto peggio di tre anni fa e infinitamente peggio rispetto all'Iraq non ancora liberato. Sì, proprio quando al potere c'era lui, il vecchio Saddam Hussein. Il suo era indubbiamente un regime oppressivo, crudele, ecc. Ma, almeno, i piccoli iracheni avevano accesso al programma di aiuti alimentari per l’infanzia varato dal regime per contrastare le sanzioni internazionali. Non si tratta di un giudizio politico. Per esprimere il suo drastico parere Toole si riferisce ai rigorosi parametri utilizzati dall'associazione per valutare lo stato di benessere dell'infanzia. E tutti gli indicatori concordano nel segnalare un peggioramento complessivo della situazione: «gli indicatori nutrizionali, l’accesso alla sanità e tutte gli altri stanno mutando in peggio».[...]».
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