28 agosto 2007

6 mesi per attaccare l'Iran

Lo scorso giovedì Fox News ha trasmesso un'intervista a un ex ufficiale della CIA [*1], Robert Baer, secondo cui gli Stati Uniti potrebbero sferrare un attacco militare all'Iran nell'arco dei prossimi 6 mesi. L'intervista segue ad un articolo [*2] di Baer pubblicato dal Time, in cui si ipotizza che gli Stati Uniti organizzeranno un'operazione shock and awe contro la Guardia Rivoluzionaria Iraniana (IRGC) [*3], che secondo fonti di intelligence non confermate nè certe, potrebbe fornire armi agli insorgenti irakeni e afghani. In realtà tra i neo-cons è convinzione diffusa, ma poco fondata, che la IRGC costituisca un ostacolo all'allineamento dell'Iran con la politica estera degli Stati Uniti. Si pensa quindi che attaccando queste Forze si ottenga un indebolimento o addirittura il crollo del regime secolare iraniano. Eventuali ulteriori interpretazioni di un eventuale attacco americano non sono minimamente prese in considerazione, nonostante ci sia la possibilità che la diretta conseguenza di un bombardamento possa essere quella di cementare la coesione fra gli iraniani ("IRGC IED's are a casus belli for this Administration. There will be an attack on Iran.", *2).

L'interpretazione di Baer è ulteriormente confermata dalla scelta di Bush di inserire la Guardia Rivoluzionaria nelle organizzazioni terroristiche [*4], scelta che, secondo l'Ordine Esecutivo 13224, li autorizzerebbe a fermare con la forza qualsiasi organizzazione che sia sospettata di finanziare o sostenere il terrorismo: "In general terms, the Order provides a means by which to disrupt the financial support network for terrorists and terrorist organizations by authorizing the U.S. government to designate and block the assets of foreign individuals and entities that commit, or pose a significant risk of committing, acts of terrorism". Si tratta della prima forza armata di uno Stato sovrano ad essere inserita in questa lista. Quello che è certo è che non vedremo truppe americane varcare il confine iraniano, ma si tratterà di un attacco aereo/missilistico: "We won't see American troops cross the border. ... If this is going to happen, it's going to happen very quickly and it's going to surprise a lot of people," said Baer. "I hope I'm wrong frankly, but we're going to see."

Il giorno seguente all'intervista di Baer, Fox Newx ha intervistato John Bolton, ex vicepresidente senior del think-tank conservatore American Enterprise Institute, ex-direttore del PNAC nonchè firmatario della National Security Strategy del 2002, un'autentica roadmap verso l'egemonia globale, attraverso la legittimazione della guerra preventiva e perpetua, degli Stati Uniti. Ecco il video integrale, in lingua originale:

Riporto, tradotto, lo stralcio di intevista più interessante, in cui Bolton risponde, nonostante non sia in grado di confermare con certezza, alla possibilità ventilata da Baer, di un attacco all'Iran:

J.B.: Spero che l'Iran capisca che facciamo sul serio, che siamo fermamente convinti che non debbano sviluppare una capacità bellica nucleare e a meno che loro non cambino la politica che hanno perseguito negli ultimi 20 anni, dovranno tenere conto nei loro programmi di questa possibilità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

a proposito delle armi fornite agli iracheni insorti:

"Il Pentagono ha perso la tracce di 190mila mitra Ak 47 e pistole consegnate alle forze irachene nel 2004 ed il 2005."

Nicolò ha detto...

http://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=5&id_articolo=4100&pagina=

Anonimo ha detto...

Robert Baer non è uno stupido.Era uno degli ultimi agenti infiltrati all'interno del mondo arabo.Suo il libro"La disfatta della CIA"che poi ha ispirato il film"Syriana".Parla il farsi come parla l'inglese.
Per quanto io stimi quest'uomo,silurato dai falchi del Pentagono,ritengo poco probabile un attacco all'Iran per 2 motivi di fondo:le elezioni americane tra un anno e 2 mesi e la mancanza di truppe.In poche parole,finchè ci sono i marines in Iraq,l'Iran può stare tranquillo.
E'notizia di ieri(fonte:Interfax,almeno non mi rompi la scatole con le fonti)che Mosca ha posticipato a data da destinarsi la fine della costruzione della centrale atomica di Bushehr.
Ora dimettiti.

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