[*1] Una violentissima esplosione è risuonata in mattinata nel quartiere cristiano di Furn al-Shebbak, a Beirut Est. La deflagrazione ha investito una colonna militare di cui faceva parte l'auto con a bordo un ufficiale della polizia. Un capitano dei servizi d'informazione delle Forze di sicurezza interne (Isf, polizia) è stato ucciso assieme alla sua guardia del corpo e a due civili. Una trentina le persone rimaste ferite. Mancavano pochi minuti alle 10 locali (le 9 in Italia) quando una potente esplosione ha investito in pieno l'auto del capitano Wissam Eid, un ufficiale del dipartimento informazioni delle Isf, che diretto al suo ufficio stava attraversando il trafficato incrocio Chevrolet a Furn al-Shebak, uno dei quartieri cristiani di Beirut est. Con una tecnica ormai sanguinosamente collaudata, e impiegata anche nell'ultimo attentato del 15 gennaio contro un fuoristrada dell'ambasciata Usa (tre morti), un'autobomba parcheggiata a lato del viadotto che sovrasta l'incrocio e imbottita con almeno 25 chili di esplosivo ad alto potenziale è stata fatta detonare a distanza al passaggio dell'auto dell'ufficiale delle Isf. L'esplosione, che ha scavato un cratere di quasi due metri di diametro nella carreggiata stradale (foto nyt - link foto), ha investito in pieno l'auto di Eid e danneggiato altri veicoli di passaggio. Parlando con i giornalisti sul luogo dell'esplosione, il generale Ashraf Rifi, comandante delle Isf, ha confermato che l'attentato aveva per obiettivo proprio Eid che, ha detto, "era incaricato di seguire dossier delicati relativi alla catena di attentati che ha colpito il Libano negli ultimi due anni". Il ministro della gioventù Ahmad Fatfat, esponente della maggioranza parlamentare antisiriana, ha sottolineato che il capitano Eid era stato coinvolto nelle indagini sulla strage del San Valentino 2005, costata la vita al premier Rafik Hariri e altre 22 persone.
"E' il secondo messaggio contro le autorità di sicurezza del Libano: dopo il primo indirizzato all'esercito, oggi colpiscono le Isf", ha aggiunto il generale Rifi, riferendosi all'attentato del 12 dicembre scorso in cui era stato ucciso il generale Francois al-Hajj, comandante delle operazioni dell'esercito. Il ministro degli interni Hassan Sabaa ha definito Eid "uno dei più importanti ufficiali dei servizi di informazione delle forze di sicurezza libanesi" e ha aggiunto che il capitano delle Isf "era stato minacciato più volte". Nessuna conferma ha invece ricevuto la notizia - diffusa subito dopo l'attentato da Al-Manar, la tv del movimento sciita Hezbollah - secondo cui anche "un alto magistrato" sarebbe stato ucciso nell'attentato.
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