8 febbraio 2008

Camp 7

Da qualche parte, fra le colline di cactus della Baia di Guantanamo e separata dal resto delle celle dove centinaia di sospetti terroristi legati ad Al Qaeda, c'è una prigione tanto "top secret" che persino la sua posizione è un'informazione riservata. Per la prima volta l'ammiraglio Mark Buzby, in un'intervista all'Associated Press, ha confermato l'esistenza, senza fornire ulteriori dettagli, del misterioso Camp 7 [*1]. La prigione "top secret" sarebbe riservata agli indiziati membri di primo piano di Al Qaeda (si parla dei 15 sospetti terroristi più pericolosi), tenuti in isolamento per evitare qualsiasi possibilità di ritorsione ed influenza sugli altri prigionieri. Finora i giornalisti (senza poter parlare con i presunti terroristi), e la Croce Rossa (che però non può divulgare i dettagli di queste visite) hanno avuto accesso alle installazioni di Camp Echo e dei Camp dall'1 al 6. Il colonnello Bruce Vargo è il responsabile dei sei campi di Guantanamo ma non del settimo. Il carcere risulta diviso in diversi campi, e la segretezza è la prassi: la base è stata aperta nel 2002, ma solo a partire dal 2006 sono stati resi noti i primi nomi dei detenuti grazie alla richiesta presentata dall'Associated Press in base al Freedom of Information Act. Al contrario di Camp 7 non si sa nulla, o almeno non si sapeva nulla fino a quando, nel dicembre scorso è stato nominato [*2] da Majid Khan, il detenuto numero 10020, che è sospettato di aver pianificato un attacco a delle stazioni del gas statunitensi. Dettagli non se ne conoscono, al legale di Khan, Gitanjali Gutierrez, è stato proibito di divulgare qualsiasi informazione a riguardo, e anche i referti degli incontri fra i due sono stati classificati "top secret" dal governo. Il responsabile degli interrogatori a Guantanamo, Paul Rester, ha affermato di aver interrogato uno dei detenuti di Camp 7 e che gli altri potrebbero essere ascoltati, a seconda delle richieste dell'intelligence. Rimangono comunque del tutto vaghe e sommarie le informazioni su questa installazione (ad alcuni potrebbe anche sorgere spontaneo un parallelo storico con strutture di una sessantina di anni fa); questa segretezza è stata motivata dal colonnello Vargo anche per il timore di un attacco di al Qaeda in stile 9/11. Insomma una base militare che ha paura di un attacco kamikaze di un boeing. Di fatto il "mistero" intorno alla base statunitense su territorio cubano, al di là delle ultime rivelazioni date con il contagocce, persiste.

1 commenti:

Melina2811 ha detto...

Ciao da Maria e buon inizio settimana.

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