Los dueños de los grandes grupos de comunicación españoles se comprometieron el pasado lunes, en un almuerzo con el presidente del Gobierno, José Luis Rodríguez Zapatero, celebrado en La Moncloa, a respaldar las medidas del plan de choque contra la crisis introducidas por el Ejecutivo, vía decreto ley, en apoyo del sistema financiero español. Rodríguez Zapatero pidió a los editores que eviten la crítica alarmista y traten de infundir tranquilidad a los ciudadanos sobre la solvencia de nuestro sistema de cajas y bancos. [...]In sintesi, un appoggio alle contromisure del governo che prevede una limitazione delle critiche allo stesso e un'iniezione di fiducia per i cittadini. Altro che "editti bulgari". Ogni critica all'interventismo governativo sarà quindi coperta dal frastuono degli applausi e delle lodi tessute per il piano finanziaro, così come le ultime grida di aiuto della già agonizzante libertà di stampa. Paiono veramente tutte uguali queste democrazie nel nascondere al cittadino ciò che accade dietro le quinte o le conseguenze del proprio operato.
26 ottobre 2008
Lezioni di libertà
La Spagna negli ultimi mesi sta vivendo una profonda crisi, mai sperimentata in epoca moderna, riconducibile all'implosione del mercato immobiliare, settore che è stato alla base del rapido sviluppo degli ultimi anni, che ora possiamo finalmente definire creato artificialmente. Gli indicatori di questa situazione sono molteplici. Le riserve della BC Spagnola sono passate da 41 mld del 2002 a poco più di 13 nel 2007, il considerevole deficit delle partite correnti ha superato il 10% del PIL e soprattutto c'è stato un rilevante aumento della disoccupazione, il cui tasso ha superato l'11%. Zapatero si trova a gestire una crisi di ampia portata e nonostante si stia arrovellando con il suo staff per trovare una soluzione, pare abbia trovato il miglior modo per ridurre gli effetti percepiti dagli spagnoli. Si tratta di un interessante escamotage, che dubito riceverà le dovute attenzioni da parte dei paladini della libertà di stampa nostrani. Sinteticamente, due settimane fa, Zapatero ha convocato al proprio cospetto i più importanti editori iberici fra cui Ignacio Polanco (Grupo Prisa, El País, Cuatro, la SER), Diego del Alcázar (Vocento, ABC, Punto Radio), José Manuel Lara (Planeta, La Razón, Antena 3 y Onda Cero); Jaume Roures (Mediapro, Público, La Sexta); Javier de Godó (La Vanguardia), y Javier Moll (Grupo Moll, Levante de Valencia, El Faro de Vigo, La Nueva España de Asturias...). Davanti a tutto l'arco mediatico spagnolo ha proposto il "Pacto de Silencio", ovvero l'appoggio incondizionato da parte dei più importanti editori del paese a proposito delle norme varate dal governo per fronteggiare la crisi finanziaria [*elconfidencial]:
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2 commenti:
Hai di nuovo iniziato a copiare i miei articoli,fagnano indipendente.
Eheheheh :)
Grazie per il link nè.
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