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Una teoria economica, in quanto scienza sociale, è affidabile in funzione della capacità di fare previsioni che si realizzeranno nel futuro. Leggiamo cosa scrivevano gli economisti di scuola austriaca, cercando di mettere in guardia i contribuenti a proposito delle conseguenze dell'intervento governativo per tentare di risolvere l'attuale crisi economica. Prendiamo come esempio un articolo di Frank Shostak di fine settembre, già postato su svolte epocali, di cui riporto un breve estratto:
"[...] Il piano di salvataggio del governo non risolleverà l'economia, ma salverà quelle attività che non sono utili all'economia e che i consumatori non vogliono. Sosterrà lo spreco e promuoverà l'inefficienza, rubando risorse da attività efficienti e in crescita. Ricordate: il governo non è in grado di generare benessere; si limita a spostare risorse dall'attività "A" all'attività "B" [...]"
In effetti è il riassunto del pacchetto di salvataggio made in USA: soldi delle tasse drenati da imprese produttive per salvare realtà economiche che non sono in grado di restare in piedi da sole. L'emblema della cattiva allocazione delle risorse che comporta l'intervento della mano statale. E ancora:
"[...] Per un breve periodo di tempo può sembrare che il piano Paulson possa funzionare. Questo è perchè ci sono ancora risparmi reali per sostenere sia le attività proficue che quelle in perdita. Però se risparmi e capitali si stanno estinguendo niente potrà aiutarci dal collasso e l'economia reale continuerà a declinare. Quindi il piano di salvataggio non può in nessun modo prevenire un dissesto economico, anzi l'intervento del governo acuirà questo fenomeno. [...]"
Alla luce delle parole di Shostak, che peraltro sono le stesse che molti liberali vanno avanti a ripetere da mesi, e del confronto con la realtà d'oltreoceano le interpretazioni sono due: o ci troviamo di fronte a dei precog, oppure è ora di abbracciare senza timore la scuola economica austriaca. Negli States, infatti, nonostante gli inutili tentativi di Bernanke, molti proprietari di casa che hanno beneficiato di nuovi mutui "più sostenibili", si trovano oggi ancora in ritardo con i pagamenti. Nel 2009 è previsto che il numero di questi insolventi raddoppierà.
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