16 novembre 2009

In difesa della libertà


Per 28 anni, dal 1961 al 1989, il muro di Berlino è stato il simbolo materiale della tirannia dello stato totalitario, al cui cospetto l'individuo è proprietà dello stato stesso, privato della libertà di abbandonare il "paradiso dei lavoratori". Nonostante il clamoroso ritardo di una settimana, credo sia un avvenimento meritevole di celebrazione, anche per spolverare questo spazio e per ripartire a scrivere dopo una lunga pausa di meditazione. Una scelta nata anche dalla consapevolezza che la memoria si stia affievolendo e che oggi lo stato totalitario sta prendendo il sopravvento sulle libertà individuali e la realizzazione dell'individuo, sempre più omologato dall'ideologia collettivista e nascosto nel branco. Un'involuzione forzata dagli stessi che, facendo leva sulle paure degli individui, ricevono linfa vitale dalle continue richieste di protezione. Se il crollo di quel muro ci ha insegnato qualcosa è che non esiste solo la via della schiavitù, ma anche il cammino della libertà.

2 commenti:

Christopher L. Stone ha detto...

ohhh... bentornato :)

Nicolò ha detto...

Grazie Christopher :)

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