2 dicembre 2009

Il valore specifico del denaro

Uno degli strumenti indispensabili per poter comprendere le reali cause della crisi economica globale è avere ben chiaro il concetto di moneta. Volendo fornire una definizione la moneta non è altro che un bene, che differisce dagli altri beni poichè è richiesta principalmente come mezzo di scambio. Ma a parte questo ha le stesse identiche caratteristiche di qualsiasi altro bene (esiste in uno stock definito, è soggetta alla legge della domanda e dell'offerta e ha un suo "prezzo". Ad oggi, quelle precedentemente elencate, sono caratteristiche che appartengono al dollaro americano? O forse l'insostenibilità di molte economie odierne nasce proprio dal monopolio pubblico su monete di carta a corso forzoso? Chiarire e apprendere questa semplice lezione è uno dei compiti più importanti per chiunque voglia indagare la realtà economica odierna.
Il brano riportato qui di seguito è un estratto de "L'azione Umana" (pagg. 425-427), scaricabile interamente da mises.org [*1] che può chiarire o quantomeno approfondire il concetto di moneta. Sul sito è disponibile anche la versione audio, letta da Jeff Riggenbach (*mp3).

Finchè un bene usato come moneta è valutato e stimato in acconto dei servizi che restituisce per scopi non monetari, non si sollevano problemi che richiedano un trattamento particolare. Il compito della teoria del denaro consiste soltanto nell'occuparsi di quella componente nella valutazione del denaro che è condizionata dalla sua funzione di mezzo di scambio. Nel corso della storia diverse merci sono state impiegate come mezzo di scambio. Una lunga evoluzione ha eliminato la maggior parte di questi beni dalla funzione monetaria. Solo due metalli preziosi, argento e oro, hanno conservato questo utilizzo. Nella seconda parte del XIX secolo sempre più governi hanno deliberatamente perpetrato la demonetizzazione dell'argento.

In tutti questi casi quello che è impegato come denaro è un bene che è utilizzato anche per propositi non monetari. Nel sistema aureo, l'oro è il denaro e il denaro è l'oro. É indifferente che la legge assegni o meno il certificato di valuta legale alle monete d'oro coniate dal governo. Ciò che conta è che queste monete contengano un peso prefissato di oro e ogni quantità di metallo prezioso possa essere trasformata liberamente in monete. Nel sistema aureo il dollaro e la sterlina erano semplicemente nomi che definivano una quantità fissa di oro, compresa tra margini ben definiti che erano delimitati dal governo. Possiamo chiamare questo genere di denaro
"moneta merce".

Un secondo genere di denaro è la "moneta credito". Questo genere di moneta si è sviluppata con l'uso dei sostituti monetari. Era abitudine usare crediti, pagabili a richiesta e assolutamente sicuri, come sostituti della somma di denaro che si dava a credito. Il mercato non ha cessato di usare questi crediti nel momento in cui il loro immediato rimborso è stato sospeso e in tal modo i dubbi sulla loro sicurezza e sulla solvibilità del creditore sono aumentati. Finchè questi crediti sono stati crediti maturati quotidianamente nei confronti di un debitore dall'indiscutibile solvibilità e potevano essere riscossi senza preavviso e senza spese, il loro valore di scambio era lo stesso del valore stampato; era questa perfetta equivalenza ad assegnargli la definizione di sostituto monetario.

Una volta che il rimborso è stato sospeso, la data di scadenza procrastinata ad un giorno non definito, e conseguentemente dopo che i dubbi riguardanti la solvibilità del creditore o almeno la sua volontà di pagare sono emersi, hanno perso almeno una parte del valore che precedentemente gli era attribuito. Adesso erano semplici crediti, che non fruttavano interesse, verso un creditore discutibile e una data di scadenza indefinita. Ma essendo usati come mezzi di scambio, il loro valore di scambio non era crollato al livello in cui sarebbe finito se fossero stati considerati semplici crediti. Si può onestamente ritenere che questa moneta credito potrebbe venire utilizzata come mezzo di scambio anche se perdesse la caratteristica di essere un credito nei confronti di una banca o di una cassa, in questo modo diverrebbe "moneta legale". La moneta legale è uno strumento di pagamento che consiste in semplici gettoni che non possono essere impiegati per nessuno scopo industriale nè portano con sè un credito nei confronti di qualcuno.

Non è compito catallattico ma della storia economica investigare se sono apparsi, nel passato, modelli di moneta legale o se tutti i tipi di denaro che non fossero moneta merce erano moneta credito. L'unica cosa che deve determinare la catallassi è se la possibilità dell'esistenza della moneta legale può essere ammessa. Ciò che è importante ricordare è che con ogni tipo di moneta, la demonetizzazione - ovvero l'abbandono del suo uso come mezzo di scambio - deve seguire ad un serio crollo del suo valore di scambio. Ci sono esempi di moneta credito e moneta legale che sono incarnati nelle monete metalliche. Questo genere di monete sono coniate sull'argento, il nickel o il rame. Se questi tipi di moneta legale vengono demonetizzati, conservano ancora il loro valore di scambio in quanto pezzi di metallo. Ma è solo una piccola compensazione per il possessore. Non ha importanza pratica.

Accumulare capitali richiede sacrifici. Fintanto che un individuo tiene il denaro nelle sue tasche o nel suo conto in banca, dimentica l'istantanea acquisizione di beni che potrebbe consumare con quel denaro o il suo impiego per la produzione di beni. Nell'economia di mercato questi sacrifici possono essere precisamente determinati dal calcolo economico. Equivalgono all'ammontare dell'interesse iniziale che avrebbe guadagnato investendo la somma. Il fatto che un individuo tenga questo mancato guadagno in conto è prova che egli preferisca i vantaggi del risparmio di denaro agli svantaggi nella rendita dell'interesse. É possibile elencare i vantaggi che le persone si aspettano dal tenere una definita quantità di capitale. Ma è deludente accettare che un'analisi di queste motivazioni ci fornirebbe una teoria della determinazione del potere d'acquisto che potrebbe fare a meno della nozione di riserva di capitale.

Gli svantaggi e gli svantaggi che nascono dalle riserve di denaro non sono fattori oggettivi che possono influenzare direttamente le dimensioni delle stesse. Sono misurati da ogni individuo e confrontati l'uno con l'altro. Il risultato è un giudizio soggettivo, influenzato dalla personalità del singolo. Differenti persone e le stesse persone in tempi diversi valutano gli stessi fatti oggettivi in modi diversi. Proprio come la conoscenza dello stato di salute e della condizione fisica di un uomo non ci dicono quanto sia disposto a spendere per il cibo e per un certo potere nutritivo, allo stesso modo la conoscenza della situazione materiale di un individuo non ci mette nella condizione di fare osservazioni precise sulle dimensioni della sua riserva di capitale.

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