6 gennaio 2010

Gli anni della fenice

Viviamo in un contesto sociale in cui la realtà supera di gran lunga la finzione e va oltre l'immaginazione dei più ferventi scrittori del passato. In famoso romanzo di fantascienza, ambientato in un ipotetico futuro, il protagonista, Guy Montag, fa il pompiere in un mondo in cui gli incendi, anzichè essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi hanno il compito di rintracciare chi si è macchiato del reato di lettura, di eliminarlo e di bruciarne i libri. Così vuole la legge, in una società in cui viene assicurato l'ordine sociale con regole ben precise, stabilite ovviamente da un governo centrale. Tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione.

La realtà dei giorni nostri, attravereso le notizie quotidiane, non si discosta molto da questa barbara pratica, se non per gli attori che la compiono e per il fine per cui viene fatta. Quest'ultimo infatti non è il mantenimento dell'ordine sociale e dell'opinione pubblica, bensì il semplice riscaldamento domestico. Chi perpetra questo compito non è un ligio servitore dello stato, ma un povero pensionato che è spinto più da necessità di sopravvivenza che da dovere civico. Ecco la notizia riportata dalla *CNBC:
Alcuni pensionati britannici stanno comprando libri dai negozi di carità, con lo scopo di bruciarli per riscaldare le loro abitazioni dal freddo che si sta registrando negli ultimi giorni nel Regno Unito. I dipendenti di un negozio di carità a Swansea, nel south Wales, intervistati dal quotidiano Metro, hanno affermato che i pensionati cercavano libri spessi, come le enciclopedie, che sono vendute per pochi pennies di seconda mano, poichè sono un'alternativa economica al carbone.

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