3 settembre 2010

Bailout Inception

Lew Rockwell, il presidente del Ludwig Von Mises di Auburn, in Alabama, ci spiega, con una bella metafora cinematografica, che la prosperità pianificata dal governo è stata solo un sogno. Una disoccupazione massiccia e i continui fallimenti aziendali sono la realtà. Lo stimolo sta solo tentando di posticipare il risveglio. Le considerazioni finali, riguardo una società che si sta finalmente svegliando dal sogno keynesiano, sono opinabili, ma vale comunque la pena di leggerlo.




Due anni fa l'economia era pericolosamente trascinata a fondo da una crisi bancaria che si diffondeva per tutto il mondo. L'illusione creata dal credito facile - che i prezzi delle case potessero crescere per sempre e noi potessimo godere di una perenne prosperità grazie all'espansione della base monetaria - è stata frantumata dagli eventi. La realtà è apparsa chiara. Ci siamo trovati nel bel mezzo di una depressione economica. A quel punto ci siamo trovati ad un bivio. La scelta più saggia era la direzione che portava a fronteggiare la depressione. Era necessario lasciare che i cattivi investimenti fossero scaricati dal sistema; lasciare che i prezzi delle case crollassero; lasciare che le banche fallissero; lasciar crollare gli stipendi e permettere al mercato di riallocare tutte le risorse destinate a progetti nati da una bolla speculativa a progetti che avessero un senso economico. Questa fu la direzione scelta dall'amministrazione Reagan nel 1981, e dall'amministrazione Harding nel 1921. Il risultato in entrambi i casi è stata una breve flessione seguita da una ripresa.

L'amministrazione Bush, seguendo una linea politica poi continuata dall'amministrazione Obama, al contrario ha perseguito un tentativo di incubare tutto in un sogno, come rappresentato nella recente pellicola Inception. L'idea era quella di iniettare uno stimolo artificiale nell'ambiente macroeconomico. Ci sono stati programmi di spesa casuali, massicci rilevamenti di debiti cattivi attraverso soldi falsi, pantagruelici trucchi fiscali, programmi di incentivi per sperperare denaro, tutto con il fine di tessere illusioni su quanto tutto andasse bene. Nel film, lo scopo dell'incubazione all'interno di un sogno è quello di impiantare un'idea nella testa di un soggetto che non sospetta nulla, al fine di portarlo a comportarsi diversamente da quanto avrebbe fatto. Nel mondo reale lo stato sta cercando di fare lo stesso, nel tentativo di impiantare in tutte le nostre teste l'idea che non ci sia mai stata una depressione, nessun collasso economico, nessuna crisi immobiliare, nessun crollo dei prezzi degli immobili, e nessun problema abbastanza serio che lo stato non sia in grado di risolvere purché noi rimaniamo soggetti ubbidienti e disposti a fare ciò che ci viene ordinato.

Nella versione cinematografica la manipolazione avviene con un orologio marcatempo. Coloro che creano i sogni possono tenere il soggetto in uno stato di sonno per un determinato periodo di tempo. Nella vita reale le cose sono molto più complicate. Le testate hanno scritto dell'imminente ripresa ogni giorno per tutto questo tempo, e ancora le prove non sono davanti ai nostri occhi. Tutto ciò che ha prodotto lo stimolo è stato di anticipare gli eventi, non di prevenirli. Ora che i mercati azionari si stanno dissolvendo e il consenso quasi universale che siamo tornati in un periodo di recessione, tutti si sono svegliati. É piuttosto palese che la manipolazione non ha avuto successo. I dati sulla disoccupazione sono terribili. Come riporta il Wall Street Journal, solo il 59% degli uomini dai 20 anni in su hanno un lavoro a tempo pieno (nel 1950 il dato era attorno all'85%). Solo il 61% di tutte le persone sopra i 20 anni ha un qualsiasi lavoro al momento.

Questo è solo il problema più evidente. Nessuno sa stabilire quanto il mercato immobiliare si sgonfierà ancora fino a raggiungere una condizione di equilibrio. L'attuale stato dell'industria automobilistica è chiaro a chiunque. I finanziamenti all'impresa sono fuori controllo. Il totale dei prestiti commerciali e industriali è al punto più basso dall'inizio della depressione. Gli stipendi stanno crollando. In un'economia come la nostra, con una popolazione da mantenere con delle aspettative di investimenti materiali tanto attese, si può portare alla disperazione. Le persone parlano della morte del Sogno americano, forse persino del collasso dell'impero americano sulla falsa riga di quello romano in tempi antichi. Le prove emergono di giorno in giorno, con i comuni che spengono le luci dei lampioni e tagliano le ore di insegnamento pubblico. I Governi che non hanno accesso alla stampante stanno tagliando tutto.

Nel frattempo, lo stato, nel tentativo di tenerci legati alla sua macchinazione fallita, spinge le banche centrali a iniettare più denaro e garantire più credito, con tassi di interesse prossimi allo zero. Non è importante quante volte questa scelta abbia portato al fallimento, i nostri professori del denaro non sembra siano ancora in grado di affrontare il fatto che non funzioni. Ci sono poche persone disposte a contrarre un prestito di soldi fasulli in questo periodo. C'è una percezione diffusa che l'inflazione abbia il grilletto facile, ovvero che se la campagna di espansione del credito dovesse fermarsi, ci troveremmo in un terribile disastro iperinflazionistico.

Le uniche tendenze veramente positive esistono in due mondi in questo momento. Nel mondo digitale, vediamo una crescita, un'espansione e un progresso. Questo settore non è pesantemente legato alle manipolazione dell'elite keynesiana, e il suo sviluppo continua persino durante la depressione. L'altro settore che mostra grandi miglioramenti è quello intellettuale. La scuola economica Austriaca sta spazzando via le menzogne keynesiane. I keynesiani hanno la responsabilità di questa depressione e hanno perso la battaglia. Questo è chiaro per tutti tranne che per il più scrupoloso editorialista economico del NYT. Per chiunque abbia una mente aperta, la lezione economica della Scuola Austriaca è diventata il modello di pensiero da seguire per i nostri tempi. Vorrei che Murray Rothbard fosse qui per poterlo vedere; anche Ludwig Von Mises, F.A. Hayek, e Henry Hazlitt. Le loro concezioni economiche si forgiarono nonostante la resistenza del pensiero dominante. Oggi stanno diventando la nuova corrente principale tra chiunque non sia impegnato in un lucido sogno di prosperità, resa possibile da una stampante magica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è che il film centri molto, secondo me lo hai messo solo perché ti piaceva :-)

Nicolò ha detto...

É un parallelo di Lew Rockwell! La propaganda obamiana sta incubando le menti dei cittadini americani proprio come avviene nel film... :)

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