6 dicembre 2007

Ci vogliono tutti morti.

Il liberal democratico Chris Davies, membro del Parlamento Europeo, intervistato dalla BBC [*1], ha affermato che è arrivato il momento per i politici di rompere il tabù (che è argomento che non si deve o non si può toccare) riguardante il controllo della popolazione e delle nascite. In particolare, per contrastare il cambiamento climatico, le famiglie dovrebbero essere spinte a non procreare più di un figlio. Questo commento segue ai dati recentemente forniti dall'Office for National Statistics che prevede che la popolazione britannica crescerà di 4,4 milioni di unità entro il 2016. Inoltre, nell'arco di 30 anni, la popolazione mondiale raggiungerà quota 8 miliardi. Fate attenzione alla frase pronunciata dal parlamentare: "Mentre ogni individuo dovrebbe essere tutelato, la riproduzione umana è simile a quella di un virus. Noi stiamo distruggendo il pianeta e divorando le sue risorse". In particolare per il signor Davies, che non ci risparmia interessanti dati sulle emissioni di CO2 dell'uomo in quanto essere respirante, i cittadini di Gran Bretagna e Stati Uniti comportano un gigantesco impatto sugli equilibri ambientali per via del loro stile di vita. La soluzione proposta è poi quella di incoraggiare famiglie con nuclei più piccoli. In realtà le parole di Davies, che possono risultare scioccanti, non costituiscono nulla di nuovo o originale. Il parlamentare non ha fatto altro che ripetere le famigerate parole di Kissinger, scritte nel National Security Study Memorandum 200, studio datato 1974, gli stessi anni del Rapporto dei Limiti dello Sviluppo e del Club di Roma. Riporto alcuni estratti (la versione intera tradotta da LC in italiano la trovate fra i link qui sotto):

[...] Una crescita moderata della popolazione offre vantaggi in quanto i beni risparmiati possono o essere investiti, oppure permettere un più alto standard di vita individuale [un maggiore consumo pro-capite]. Se diminuiscono i beni da accantonare per mantenere meno bambini, e i soldi previsti per costruire scuole, case ed ospedali vengono investiti in attività produttive, gli effetti sulla crescita del prodotto nazionale lordo e sul benessere individuale potrebbero essere notevoli. Inoltre, la crescita socio-economica risultante dalla limitazione delle nascite contribuirebbe ulteriormente al loro abbassamento. Il rapporto [fra benessere e bassa natività] è reciproco, e può prendere l'aspetto di un circolo sia vizioso che virtuoso. Questo porta a domandarsi quanto più efficaci possano essere degli investimenti diretti a controllare il livello della popolazione, piuttosto che non a incrementare la produzione con nuove irrigazioni, maggiore energia o numero di fabbriche. [...] Le strategie e i programmi mondiali in campo demografico dovrebbero contemplare due obbiettivi primari: a) interventi per permettere una crescita stabile della popolazione mondiale fino a 6 miliardi, per la metà del secolo 21°, senza deprivazioni massificate o mancanza assoluta di speranze di sviluppo, e b) interventi per contenere il tetto massimo il più vicino possibile agli 8 miliardi, e non permettergli di arrivare ai 10, o 13 miliardi, o ancora di più. [...]. Vi è una diversa scuola di pensiero, che dice che un crescente numero di esperti ritenga la situazione demografica mondiale molto più grave, e molto meno addomesticabile con misure volontarie, di quanto generalmente si pensi. Si sostiene che, per evitare una insufficienza di risorse ed altre catasftrofi demografiche ancora maggiori di quelle previste, siano necessarie misure d'intervento ancora più radicali, che ci porteranno ad affrontare questioni di delicato ordine morale. Ciò include, ad esempio, [una revisione del]le nostre stesse abitudini consumistiche, pianificazioni obbligatorie, o uno stretto controllo sulle nostre risorse alimentari. Vista l'importanza di tali argomenti, se ne suggerisce al più presto una aperta valutazione da parte del ramo esecutivo, del parlamento, e delle Nazioni Unite.

Più o meno le stesse valutazioni che fa un contadino guardando il suo pollaio, con la differenza che Kissinger prima e Davies adesso, facendolo in nome dell'ambientalismo (dottrina che magicamente sparisce quando si trova del plutonio nei campi agricoli inglesi [*2]), non solleva reazioni di sdegno per affermazioni degne del peggior eugenetico. Non si tratta di sottovalutare il problema, bensì di mettere in discussione il movimento ambientalista e le soluzioni che sta proponendo (proprio questo blog sta affrontando approfonditamente le conseguenze dell'impiego del biodiesel), movimento fondato da Julian Huxley (che non è altro che il fratello dell'autore di un libro a dir poco profetico), il fondatore della Società Eugenica. Nasce il dubbio che partendo da tematiche di indubbia rilevanza (nessuno infatti si sogna di negare l'inquinamento e le conseguenze che comporta) si pongano soluzioni atte non tanto a risolvere il problema, quanto discutibili provvedimenti (alzare le tasse sulla benzina) o orribili proposte (il controllo delle nascite del signor Davies) che sembra favoriscano una ristretta elite di potere.
Il paradosso salta subito all'occhio, queste proposte arrivano sempre da membri del Governo, che si auspicano una drastica riduzione della popolazione mondiale, quando loro stessi sarebbero morti di fame da un pezzo se gli stessi di cui si vorrebbero ridurre il numero non gli pagassero forzatamente lo stipendio. Forse abbiamo trovato un ottimo punto di partenza per una sana decrescita: smettere di pagargli lo stipendio.


Approfondimenti:

“Cercando un nuovo nemico contro cui unirci, pensammo che l’inquinamento, la minaccia dell’effetto serra, della scarsità d’acqua, delle carestie potessero bastare ... Ma nel definirli i nostri nemici cademmo nella trappola di scambiare i sintomi per il male. Sono tutti pericoli causati dall’intervento umano ... Il vero nemico, allora, è l’umanità stessa”. - Club di Roma, The First Global Revolution, 1991

1 commenti:

antifemminista ha detto...

Il controllo demografico in Europa è già in atto da almeno 30 anni. I banchieri internazionali, e le famiglie/gruppi di potenti che nessuno ha mai eletto (Rockefeller, Bildeberg etc.etc.) decisero anni fa che il miglior metodo era promuovere il femminismo, fomentare la "guerra tra i sessi" ed incoraggiare la "parità sessuale", perchè sapevano che ciò avrebbe comportato la fine della famiglia nucleare e soprattutto il caos totale per quel che riguarda l'identità di genere. Il risultato è che il "controllo demografico", almeno in questa parte di mondo, ha avuto pieno successo. Nei paesi poveri invece la situazione è un pò più complicata, in Africa ad esempio stanno cercando di sterilizzare il maggior numero di donne che possono, con la scusa di vaccinarle per questo o quell'altro virus... per non parlare poi di tutte le dicerie secondo cui l'AIDS sarebbe stato creato in laboratorio per decimare intere popolazioni del terzo mondo. Dopotutto, come disse Bush padre, "il tenore di vita degli americani non è negoziabile". Il resto del pianeta se lo prende in quel posto.

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