18 marzo 2008

Lo Stato laico e il global warming

In un'intervista rilasciata a SciGuy, il responsabile della NASA Michael Griffin, ha dichiarato che la teoria del riscaldamento globale di matrice antropica è ormai trattata come un insindacabile dogma religioso, e chiunque osi metterlo in discussione viene tacciato d'eresia [*1]. Nulla di nuovo sotto il sole (mai espressione fu più azzeccata...), considerato che qualsiasi opinione, ricerca o interpretazione di dati si discosti o contraddica la teoria del riscaldamento globale provocato dall'uomo, viene puntualmente accantonata (si legga il post *Global freezing). Quel che emerge dalle dichiarazioni di Griffin è che, indipendentemente dalle convinzioni personali sul global warming, c'è un pesante clima di caccia alle streghe, che ha come unico risultato quello di soffocare in culla la ricerca scientifica. Inoltre fatto che essa venga finanziata con i soldi del governo, non esclude ma anzi cementa il dubbio che possa essere pesantemente influenzata dalle lobby (che possono essere anche in contrasto tra di loro), e che quindi il riscaldamente globale, per come ci viene presentato [*2], sia un pretesto per pagare più tasse [*3], per favorire determinati business o per un più rigido controllo della popolazione [*4] ed eventualmente delle nascite. Quel che sappiamo è che la temperatura della terra è aumentata di 0,8 gradi centigradi negli ultimi cento anni, ma non è possibile stabilire con certezza in che misura e con quali attività l'uomo abbia contribuito a questo incremento. Le interpretazioni possono quindi essere molteplici:

[*meteowebcam] Il clima è sempre cambiato da quando si è formata l'atmosfera terrestre, e questo non è una novità; lo dimostrano studi di geochimica isotopica e di paleoclimatologia. [...] Ebbene proprio da questi dati, si evince una strordinaria successione climatica alternata da periodi freddi o caldi nel corso del tempo geologico, i quali dipendono quasi esclusivamente dalle variazioni dell'attività solare, dell'inclinazione dell'orbita terrestre e dalla variazione di intensità del campo magnetico terrestre. Insomma le 3 principali glaciazioni sono state causate da questi fattori astronomici che si sono ripresentati ciclicamente nel corso di milioni di anni.Tuttavia, durante questi periodi molto lunghi e che dipendono da fattori così importanti, si sono verificati una miriade di oscillazioni termiche globali, talvolta anche nel
giro di pochi decenni, che sono state causate da fattori transitori ed occasionali, pur sempre influenzanti nel sistema atmosfera. Quindi, anche nei periodi interglaciali, con condizioni astronomiche non consoni alla glaciazione, si sono verificati periodi freddi, dovuti a un certo numero di variabili che provo a riassumere; 1) attività biologica negli oceani e nella superficie terrestre, che ha determinato variazioni considerevoli di CO2 in atmosfera, 2) attività geologica e quindi vulcanica che determina anch'essa variazioni di ossidi di carbonio e di zolfo, 3) attività "solare", quindi la variazione del numero di macchie solari ed infine un'altra grande variabile, gli impatti degli asterodi sul pianeta. [...] Sono del parere, che il futuro climatico del nostro pianeta sia assolutamente incerto, e mi stupisco come alcuni scienziati, probabilmente politicizzati ed affascinati dal profumo economico, più che di quello della scienza, mettono in allerta le stampe di tutto il mondo, le quali con affermazioni catastrofiche spaventono la gente, finendo con l'allontanarla dalla realtà! Nell'ultimo secolo è in atto, ovviamente, un riscaldamento globale; Alcuni ricercatori ritengono sia dovuto esclusivamente dall'emissione di CO2 antropica, come se l'anidride carbonica aumentasse solo per colpa dell'uomo (che indubbiamente non fà del bene), quasi dimenticandosi che milioni di anni fa la concentrazione di CO2 in atmosfera, espressa in parti per milioni, era maggiore di quella attuale, pur senza intervento umano.[...] Inoltre è stato fatto uno studio scientifico che afferma chiaramente che anche la temperatura degli altri pianeti terrestri è in aumento, avvallando l'ipotesi non antropica, ma la stampa tace. [...]
Se da una parte non abbiamo la certezza sulle cause di questo fenomeno, le soluzioni proposte dalle Istituzioni si stanno rivelando del tutto inadeguate, proprio perchè se si parte da premesse sbagliate, le contromisure saranno giocoforza controproducenti. L'Egitto, noto in età augustea per essere il "granaio di Roma" per le sue condizioni naturali particolarmente favorevoli per la produzione cerealicola, oggi si trova in una situazione disastrosa per la mancanza di pane, tanto che due persone hanno perso la vita durante una rivolta in piazza [*5]. La causa di questa carestia? Il biodiesel prodotto con i cereali, una scelta economica dettata dal crescente prezzo del petrolio. Insomma, come avevo già trattato nel post *Peak Food, per far fronte ad una futura crisi dettata dalla scarsità di combustibili fossili, si sta rischiando di togliere adesso il pane di bocca ai cittadini egiziani, per foraggiare un business (in cui, a psoposito di lobbying, si sono già lanciati i principali gruppi petroliferi) che sta in piedi solo grazie ai sussidi statali [*6].

0 commenti:

Posta un commento